Al Picchi come al Menti: la Salernitana ha blindato ancora la sua porta e vien da pensare che, se con un po’ più di attenzione fosse riuscita a fare altrettanto in gare sciagurate come quelle con Trapani ed Entella, oggi avrebbe una classifica un po’ meno anemica. In quelle due partite furono, purtroppo, decisivi gli errori dei portieri. Terracciano e Strakosha si sono alternati in tutto: nello scambiarsi il ruolo di titolare, ma anche nel commettere errori come nel compiere parate decisive. Ieri, ad esempio, l’ex Catania è stato determinante. Un gatto, un muro, una sicurezza, capace perfino di superare un problema al ginocchio stringendo i denti e restando in campo per tutta la partita, continuando a parare tutto quello che gli arrivava. Il riscatto di Terracciano fa ben sperare per il resto della stagione, come l’ennesima prova da signore della difesa di Bernardini. Alla terza gara da titolare, l’ex Livorno ha confermato quanto di buono aveva fatto vedere nelle due precedenti ed ancora una volta la porta granata è rimasta inviolata. Tre indizi fanno una prova, ma l’augurio è che ci sia anche il quarto perchè tra due giorni, contro l’Ascoli, sarà una partita difficilissima in cui la Salernitana dovrà avere pazienza, fame e sangue freddo.
Se la tenuta difensiva, al di là del modulo (nel primo tempo il 4-3-1-2 con Odjer trequartista non ha convinto), è stata la nota lieta delle ultime due trasferte, il rovescio della medaglia è rappresentato dalla sterilità offensiva.
Ironia della sorte, da quando sta giocando dal primo minuto, Alfredo Donnarumma ha visto precipitare le sue medie realizzative: gol inutile ai fini del risultato con la Pro Vercelli, poi due gare senza lo straccio di un’occasione, a Vicenza ed a Livorno, figlie anche del fatto che Torrente non se l’è sentita di rinunciare al talento sempre più intermittente di Gabionetta che non si è quasi mai accesso nelle ultime due partite – confermando un trend negativo che va avanti da tempo – e privando l’ex del Teramo del sostegno di una punta di peso. Dopo la gara di Latina, era stato proprio a Torrente a riconoscere come Donnarumma meritasse di giocare dal primo minuto e che la coppia con Coda funzionasse. Paradossalmente, ora che anche Eusepi è tornato a disposizione, il tecnico ha preferito varare per due volte di fila un attacco leggero per poi inserire i panzer nel finale. L’auspicio di Torrente era che Gabionetta riuscisse a dare quel cambio di passo che potesse accendere il contropiede ed esaltare le doti di goleador di Donnarumma. Così non è stato e per la gara con l’Ascoli, forse, qualcosa dovrà cambiare. Modulo ed uomini sono già i rebus che frullano nella testa di Torrente.
Salernitana, il rovescio della medaglia è l’attacco spuntato
Due gare esterne senza gol al passivo, ma anche senza nessuna rete realizzata. La coperta granata resta corta
10 dicembre 2015
admin
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