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Salernitana, dieci partite per trasformare il sogno in realtà

Contro l'Ascoli è arrivata la terza vittoria di fila ed ora la zona playoff è distante solo quattro punti

admin

E’ primavera. A Salerno, non solo climaticamente, ora sembrerebbe proprio di sì. Dopo la vittoria sull’Entella si avvertivano già nell’aria i primi tepori della stagione a cui si guarda da sempre con ritrovato ottimismo, sperando che porti cambiamenti e gradite sorprese, e contro l’Ascoli sono arrivate le tanto attese conferme. La Salernitana di Bollini sembra aver atteso la primavera per svelarsi del tutto. In verità, il momento cruciale della stagione granata risale alla sconfitta interna con la Spal (era il 28 febbraio) cui seguì la contestazione dei tifosi. Alla vigilia del derby col Benevento, si ricorderà, scoppiò anche il caso Rosina, escluso da Bollini per la gara del Vigorito e lasciato fuori dall’undici titolare anche contro Entella ed Ascoli. Il numero dieci calabrese ha giocato solo contro il Brescia, lasciando traccia della sua presenza in campo con l’assist per il gol del vantaggio di Coda prima di eclissarsi. Le ragioni dell’accantonamento di Rosina sono in un certo senso figlie dell’evidenza perchè in campo, come i vecchi saggi amano dire, è tutto scritto ed un allenatore deve solo saper leggere. Bollini ha capito che, ora come ora, la Salernitana deve essere solida, pratica, affamata. C’è bisogno di corsa, sacrificio, voglia di arrivare per primi sul pallone, lasciando da parte il fioretto ed impugnando la clava. Perchè in B vinci se corri, se lotti, se sei disposto a fare sempre un metro in più dell’avversario. E se poi hai un centravanti che fa reparto anche da solo, che segna gol decisivi e, quando resta all’asciutto, firma una partita da otto pieno in pagella, allora puoi pensare che la strada possa diventare in discesa. La Salernitana, che ieri ha inanellato la terza vittoria di fila, si rispecchia in Massimo Coda, il centravanti che tutte le squadre di B vorrebbero avere per la sua capacità di incidere anche quando non va in rete. Bollini sa che intorno a lui può costruire un progetto tattico dalle fondamenta solide e ne vuole valorizzare le caratteristiche. Ieri gli ha affiancato Donnarumma, con cui si intende ad occhi chiusi, ma non l’ha privato di Sprocati, uno che garantisce cambio di passo e cross, e la mossa è stata vincente. La difesa, poi, ha ancora una volta blindato la porta di Gomis, chiudendo per la terza gara di fila senza gol al passivo. Dieci punti in quattro gare, un solo gol subito – su rigore – ed una classifica che ora strizza l’occhio. La zona playoff è lontana solo quattro punti e con dieci gare ancora da giocare è lecito coltivare più di un semplice sogno. Specie, poi, se la Salernitana continuerà ad offrire prestazioni di spessore in linea con le ultime quattro. Se Bollini e la squadra sono stati bravi a compattarsi e a reagire nel momento di massima difficoltà, un plauso va anche alla tifoseria che ha saputo spronare società e squadra, chiedendo impegno e rispetto, pretendendo qualcosa in più dal punto di vista delle prospettive e delle ambizioni. Da quando i tifosi hanno chiesto alla squadra di “meritare” il loro sostegno ed hanno ritrovato unità e compattezza, le cose sono nettamente migliorate. Ieri all’Arechi c’erano più di diecimila spettatori ed il tifo ha fatto la sua parte, spingendo la squadra ed incitandola a credere nella vittoria anche quando la porta di Lanni pareva stregata. E’ primavera davvero ora che tra squadra e pubblico è nuovamente scoccata la scintilla. Avanti così, allora, perchè il sogno playoff ora può diventare realtà.

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