No Signal Service

Salernitana confusa e contestata, ma è un film già noto

Dopo la sconfitta con la Spal è esploso il malcontento degli ultras e la classifica è di nuovo preoccupante

admin

Si potrebbe partire dai cori lanciati dagli ultras radunatisi all’esterno della tribuna dopo la partita ed aventi come destinatari Lotito, uno dei due proprietari della Salernitana, e Fabiani, il direttore sportivo. Si potrebbe partire da qui per raccontare che, in coda alla sconfitta con la Spal, c’è qualcosa che va oltre la legittima e comprensibile rabbia dei tifosi: è l’inizio di una fine legata al rapporto tra la piazza e l’attuale proprietà e dirigenza, separate ormai da distanze ideologiche che appaiono incolmabili. Perchè, se da un lato c’è una proprietà che intende procedere con cautela e parsimonia nella gestione della società ed ha dato mandato al direttore sportivo di allestire una squadra in grado di galleggiare in un campionato mediocre tecnicamente ma durissimo dal punto di vista agonistico, dall’altro, invece, c’è una tifoseria che nutre ambizioni e sogni che sono più che leciti e comprensibili alla luce della passione sempre mostrata per la maglia granata. Due posizioni agli antipodi, almeno fino a quando le regole sulle multiproprietà non saranno state ammorbidite. Ed in quest’ottica, è chiaro che l’attenzione di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma sia più che mai rivolta alle elezioni Figc del prossimo 6 marzo. Tavecchio ed Abodi, i due rivali, hanno entrambi aperto sull’argomento, ma solo ad urne chiuse comincerà a delinearsi meglio il quadro. L’elezione del prossimo presidente federale arriverà il giorno dopo il derby del Vigorito a cui la Salernitana si presenterà con il pesante fardello di due sconfitte di fila che ne hanno arrestato l’ascesa in classifica, relegandola nuovamente ai margini della zona che scotta. Contro la Spal Bollini ha compiuto scelte discutibili, sia all’inizio sia in corsa. L’ingresso di Sprocati e lo spostamento di Zito nel ruolo di centrocampista centrale puro hanno destato perplessità che si sono trasformate in un accenno di sommossa popolare quando dalla panchina è stato chiamato Joao Silva. Forse un disguido con i suoi collaboratori o forse un ravvedimento dell’ultimo momento, chissà cosa avrà spinto Bollini a rivedere questa scelta e a buttare nella mischia Donnarumma. Di certo, sia Sprocati sia Joao Silva non hanno finora convinto. Il portoghese è arrivato ad agosto, l’ex Pro Vercelli a gennaio e su entrambi ha scommesso con decisione il ds Fabiani. Scelte, almeno finora, bocciate dal campo, come tante altre. La mancanza di un centrocampista svelto di testa e di gambe e quella di un leader difensivo si stanno rivelando di giornata in giornata delle omissioni gravissime ed ora che la contestazione è esplosa e che la classifica è tornata a farsi preoccupante la Salernitana appare in preda ad uno stato confusionale da cui dovrà uscire con le sue sole forze. I patron fanno affidamento sull’attaccamento della tifoseria, determinante quanto paziente nella passata stagione nel farsi carico del compito di trascinare verso la salvezza una squadra concepita male in estate e rifatta peggio a gennaio. Sarà così anche quest’anno? In primavera l’Arechi proietterà un film già visto? La sensazione è che, stavolta, qualcosa potrebbe cambiare perchè gran parte della tifoseria è stanca e sfiduciata e non è più disposta ad accettare la mancanza di un progetto sportivo che abbia prospettiva e fondamenta solide. Confusa e contestata, la Salernitana deve darsi da fare per non perdere i suoi tifosi, traditi e delusi più che dalle prestazioni dei granata dalle scelte della proprietà.

No Signal Service

Commenti

I commenti sono disabilitati.