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Salernitana a La Spezia dal divano di casa

Vista in tv. In Liguria è 1-1 sul campo, ma a vincere è sempre il pubblico: l'Intercity notte 794 ed il "Picco" è succursale granata

Gerardo Petretti

IL RACCONTO | Per chi è rimasto a casa la domenica inizia con un pensiero agli amici che in auto o in treno sono in viaggio per La Spezia. Un sorriso si stampa sul viso pensando ai viaggiatori dell’Intercity notte 794 partito da Lamezia Terme poco dopo la mezzanotte con destino Torino Porta Nuova.  Per loro alle 3.30 di una mite notte primaverile c’è una sorpresa alla stazione di Salerno: molti nostri tifosi salgono a bordo con tutto il carico di eccitazione, divertimento e attesa per il fischio d’inizio. Il reno viaggia lungo la costa Tirrena e arriva a La Spezia otto ore dopo.
A Salerno la mattinata di sole invita a fare una passeggiata e così diventa occasione per sfoggiare un vestito nuovo con cui porgere gli auguri per la domenica delle Palme. Meglio scendere a fare due passi si, così l’orologio corre più in fretta.
Le indiscrezioni danno Kastanos in campo con Candreva accanto e Dia davanti. Di Mazzocchi out sapevamo già, sulle fasce spazio a Bradaric e Sambia, che sta andando bene nelle ultime apparizioni. Quando finalmente inizia la diretta DAZN vediamo quello che già sapevamo: il Picco è succursale dell’Arechi, ma le formazioni ufficiali invece smentiscono le previsioni. Dentro Tonny Vilhena in mezzo al campo e Piatek davanti, con Dia e Candreva appena dietro. I ragazzi si dispongono in cerchio, il capitano incita la squadra e qualcuno si chiede cosa abbia capito Botheim. Poco importa, le urla di incitamento non necessitano di traduzioni.
Partiamo bene, teniamo il campo, la difesa è registrata. Dia, Candreva e Bradaric provano a creare dei problemi agli avversari è quasi ci riescono, ma il primo tempo va avanti senza particolari emozioni fino all’autogol di Caldara. Complice il pranzo della domenica il tocco sembra di Piatek, ma il polacco non imbraccia la mitraglia e sul taccuino finisce il difensore Spezzino. La potremmo chiudere poco dopo, ma la traversa dice no. Ci tocca aspettare ancora per veder sparare i pistoleri granata, il digiuno di Piatek va avanti. Quando nel secondo tempo Sambia fa un gioco di prestigio con il tacco si ha l’impressione che la partita possiamo portarla a casa, ma Semplici non è d’accordo e inserisce prima Maldini e poi Agudelo è la musica cambia. Daniel ci tiene a far capire che gioca in serie A per le sue doti e non per quel cognome, ma tutta Salerno pensa la stessa cosa: proprio oggi lo vuole dimostrare?
La Salernitana sembra poter contenere uno Spezia che proprio non vuole perderla. Del resto se sei al terzo campionato di serie A di fila vuol dire che la cattiveria per non perdere delle partite ce l’hai e complice un disimpegno  di Coulibaly che passa la palla come se tra i piedi avesse una mina, Pirola che fino a quel momento la pagnotta se l’era guadagnata non la stoppa a dovere e lancia verso la porta Shomudorov che infila Ochoa con un pallonetto morbido. I cambi di Sousa non ottengono l’effetto sperato. Chiudiamo con la difesa a quattro per arginare l’out destro in cui Maldini, che fa tremare la traversa su punizione, è ispirato oltre misura. Portiamo a casa un punto. Il mister parla di cambi sbagliati e secondo tempo giocato male. E’ vero. Torniamo a casa, il treno del ritorno arriva in stazione alle 3:30 di un lunedì mattina freddo e ventoso. Le cose cambiano in poco tempo in questo inizio primavera.

 

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