SALERNITANA-PESCARA 1-0
SALERNITANA. Micai, Karo, Migliorini, Jaroszinsky, Cicerelli, Akpa Akpro, Di Tacchio, Firenze, Kiyine, Jallow, Giannetti. A disp.: Russo, Vannucchi, Carillo, Lopez, Kalombo, Maistro, Morrone, Odjer, Calaiò, Djuric, Musso. All.: Ventura.
PESCARA. Fiorillo, Balzano, Bettella, Campagnaro, Del Grosso, Busellato, Bruno, Memushaj, Galano, Tumminello, Brunori. A disp.: Kastrati, Cisco, Ciofani, Ventola, Maniero, Palmiero, Di Grazia, Ndiaye, Zappa, Borrelli, Kastanos, Cipolletti. All.: Zauri.
MARCATORE. 36′ Jallow.
ARBITRO. Rapuano di Rimini.
NOTE. Ammoniti: Balzano, Brunori; calci d’angolo: 0-3; minuti di recupero: 3′ pt.
Salernitana, tocco dorato di Jallow e Pescara sotto. I granata, più propositivi degli abruzzesi, passano in vantaggio al giro di lancette trentasei: cross di Jaroszinsky e spizzata aerea dell’ex Cesena. Nel finale traversa di Firenze su punizione. IL PRIMO TEMPO. Lunga fase di studio prima che i padroni di casa riescano a metter pressione agli avversari. Dal settimo al nono giro di lancette ci provano Akpa Akpro, tocco di testa con deviazione di Fiorillo e sfera che rimbalza sulla parte alta della traversa, e Kiyine, calcio piazzato centrale. Il match inizia a farsi spigoloso. Jallow e Balzano, con qualche calcetto di troppo, non si lasciano con un sorriso. Granata ancora avanti al quindicesimo. Destro del centrocampista francese e respinta plastica dell’estremo difensore abruzzese. Protagonista nuovamente l’ex Chievo, fucilata dalla distanza e piede provvidenziale del solito numero uno del Pescara. Nulla da segnalere per l’undici di Zauri. Tanto possesso palla e poco altro. Al minuto 23 è tempo di “time-out”: il caldo di agosto non risparmia i ventidue contendenti sul manto erboso dell’Arechi. Si riprende, la Salernitana attende il momento giusto per colpire ed al 36′ il vantaggio si concretizza. Traversone di Jaroszinsky e spizzata aerea (quasi impercettibile) di Jallow per il punto dell’uno a zero. I delfini non reagiscono ed i campani sfiorano anche il raddoppio. Chirurgica punizione di Ferenze ed il raddoppio s’infrange sul legno a pochi attimi dal duplice fischio di chiusura.