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Rosina appende le scarpette al chiodo: “Alla fine ci siamo un po’ sopportati a vicenda”

Ora il calabrese parla da ex, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino: "Ero arrivato a Salerno per cercare di andare in A"

l'intervista intervista asalerno post“Mi fermo. Dico stop. Ci sarà un nuovo inizio e cominceranno gli altri due terzi belli della vita: famiglia, affetti, nuove attività. È stato un anno travagliato. Dal punto di vista fisico stavo bene e potevo andare ancora avanti ma a gennaio ho stroncato sul nascere ogni accenno di proposta-offerta di altri club”. Così l’oramai ex calciatore granata Alessandro Rosina dice addio al calcio giocato, parla attraverso le colonne de Il Mattino, in una lunga intervista dove tocca diversi punti anche del suo percorso a Salerno, con la Salernitana dice “ci siamo un po’ sopportati a vicenda”.

“I problemi con la Salernitana partono da lontano ed erano già nati nel secondo anno. Nel terzo mi ha accompagnato spesso la parola riatletizzazione ma era anche un modo per dire che non c’era spazio, che ero fuori dai programmi. Un calciatore per essere performante ha anche bisogno di un contesto che dia stimoli per potersi esprimere. Se non si avverte fiducia, il lavoro è sempre lavoro ma viene meno la consapevolezza di poter essere funzionale ad un progetto. Ho capito che le vedute erano diverse da parte della proprietà e diciamo che alla fine ci siamo un po’ sopportati a vicenda. Ero arrivato a Salerno a 32 anni, firmando per 4. Ero venuto per cercare di andare in A, chiudere la carriera in A e non per provare a salvarmi a più riprese in Serie B. In questo ultimo anno, nel rispetto dei ruoli, ci sono stati più approcci con Fabiani per provare a trovare una rescissione anticipata ma senza riuscirci, per esigenze nostre e della Salernitana”. Uno stralcio della sua intervista rilasciata a Pasquale Tallarino.

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