Fiume Calore, presentato un esposto da parte del Codacons per cercare di prevenire il rischio di gravi problemi ambientali, causati dalla secca del corso d’acqua generatasi alla sorgente. Il fiume, pur ricadente in zona A (tutela integrale) del Parco Nazionale del Cilento, in area Sic (sito di interesse comunitario), in ZPS ( Zona a Protezione Speciale), in Area Natura 2000, e pur essendo patrimonio Unesco, Geosito d’Europa e Riserva di biosfera corre gravi rischi. Da Codacons Campania asseriscono infatti:” Non bastano questi riconoscimenti per garantire una protezione effettiva di un corso d’acqua che per la sua biodiversità impreziosisce, sul piano naturalistico, i luoghi della Valle del Calore ed è da tempo fonte di attrattiva turistica per l’intero comprensorio. La captazione delle acque sorgive del fiume va oltre quanto consentito dalla legge, il deflusso minimo vitale non è rispettato e per cinque mesi all’anno il fiume è totalmente in secca”. Aggiunge Pierluigi Morena dell’associazione dei consumatori:” Il Calore, nel tratto ricadente nel comune di Piaggine, è passato ad essere un fiume temporaneo. Il corso è in agonia, vi sono danni gravissimi alla fauna, alla flora, alla biodiversità, inoltre la secca nel tratto di Piaggine sta cancellando l’identità stessa del comune cilentano”. Per far fronte a questi problemi il Codacons ha esposto una denuncia alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania per rendere nota la violazione delle disposizioni di legge che fissano il criterio del deflusso minimo e delle norme di attuazione del Piano del Parco. Il presidente del Codacons ha infine dichiarato:” Nei prossimi giorni avvieremo una campagna per sensibilizzare anche l’ente Parco e le altre istituzioni interessate, non possiamo lasciare che un fiume che segna la storia della Valle si spenga per l’insipienza degli uomini”.
Rischio danni ambientali al Fiume Calore, la denuncia del Codacons
Presentato un esposto alla Procura della Repubblica: il fiume rischia di scomparire
11 settembre 2015
admin
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