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Ripresa all’ospedale di Cava, “occorre subito altro personale”

"Finalmente riparte la messa a regime delle attività del Presidio Ospedaliero di Cava dei Tirreni - afferma il delegato della CISL FP di Salerno Gaetano Biondino - anche se con ogni probabilità bisognerà attendere qualche giorno per la ripresa delle attività ordinarie al massimo del suo potenziale".

“Finalmente riparte la messa a regime delle attività del Presidio Ospedaliero di Cava dei Tirreni – afferma il delegato della CISL FP di Salerno Gaetano Biondino – anche se con ogni probabilità bisognerà attendere qualche giorno per la ripresa delle attività ordinarie al massimo del suo potenziale. Bisogna prendere atto che, su sollecitazione della direzione medica della struttura cavese, guidata dalla dr.ssa Luciana Catena, la quale ha richiesto di attivare l’effettiva dotazione di posti letto e di garantire la ripresa delle attività e quindi la riassegnazione del personale messo a disposizione dell’azienda nella fase più grave dell’epidemia, la direzione strategica dell’ente, per espressa e determinata richiesta del Direttore Sanitario dr.ssa Anna Borrelli, ha invitato la direzione medica di Presidio ad attivare gli adempimenti necessari e conseguenziali per la ripresa a regime delle attività del plesso metelliano”.

La pandemia non è finita

 

“Purtroppo appare evidente che la pandemia non è affatto finita e quindi per fare ciò , così come richiesto giustamente dal Direttore Medico dell’Azienda Ospedaliera dr. Angelo Gerbasio occorrerebbe da subito avviare un reclutamento eccezionale di almeno altri 80 infermieri e altrettanti 40 operatori socio sanitari, sia per dare risposta all’Ospedale Aziendale riferito al Ruggi che per tutti gli altri stabilimenti dell’ente, per avviare gli scorporamenti attuali dei reparti allo stato accorpati, riavviare i reparti con la pienezza dei posti letto previsti e rispondere nel concreto alle richieste di adeguamento delle dotazioni organiche, quest’ultima carenza che è manifesta e diffusa in tutti i plessi, nello specifico e in relazione alle attività ordinarie”.

Messa a regime delle attività

 

Il Segretario Generale della CISL FP di Salerno – Pietro Antonacchio – condivide la necessità di messa a regime delle attività ordinarie e stima il tentativo messo in atto, se ovviamente il manager D’Amato si rende da subito promotore di perseguirne tali scopi e finalità. Purtroppo da una ricognizione concreta dubita che il numero sia sufficiente, per cui ritiene che bisognerebbe reclutare almeno 200 infermieri e 100 operatori socio sanitari, anche alla luce del fatto che le politiche assunzionali dell’Azienda, almeno finora, non hanno favorito percorsi di trattenimento in servizio degli operatori assunti a tempo determinato con contratti appetibili a 36 mesi, utilizzazioni di graduatorie in convenzione anche per i reclutati in emergenza e non ha attenzionato le assenze per malattie lunghe anche Covid correlate e ai pensionamenti. Sono certo che alla luce dell’attuale situazione ci possa essere una maggiore attenzione alla problematica.

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