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Una ride e l’altra piange lo strano destino di Cosenza e Catania

I lupi calabresi battono 2-0 il Sudtirol con uno straordinario Baclet e volano a Pescara. Ora in corsa con il Siena, granata e rossoblù non si incontrano in B dal 2002

admin

Due grandi piazze del Sud hanno vissuto una domenica, emotivamente parlando, con grande patos e sofferenza. Due piazze tanto simili come carattere e attaccamento alla maglia, ma con risultati sportivi diversi. Stiamo parlando naturalmente di Cosenza e Catania. I lupi rossoblù con una grande prestazione hanno battuto 2-0 il Sudtirol conquistando la finale di Pescara, che si disputerà all’Adriatico sabato 16 giugno alle ore 20:45. Mentre gli etnei non sono riusciti a ribaltare l’1-0 dell’Artemio Franchi e sono stati sconfitti ai calci di rigore da un mai domo Siena. Fatali gli errori di Blondett e Mazzarani che hanno condannato la squadra etnea ad almeno un altro anno di “inferno”. Catania che dopo l’amara retrocessione per il calcio scommesse di qualche anno fa, non è più riuscita a costruire una squadra per condurre un campionato di vertice fin dalle prime giornate. Quest’anno ha dovuto lottare prima contro il Lecce e poi contro il Trapani , due grandi piazze che si sono insidiate fin da subito nelle prime posizioni, costringendo la squadra di Lucarelli ad accontentarsi ad un piazzamento nella griglia play-off. Play-off che si sono conclusi amaramente davanti a 20.000 persone, le quali avevano invaso letteralmente l’impianto di piazza Spedini, sperando in risultato completamente diverso.

catania

 

Sembra avere invece le stigmate di una vera e propria favola quella della squadra calabrese che qualificatasi quinta nella regular season si è regalata un vero e proprio sogno, quasi impronosticabile all’inizio degli spareggi per accedere in serie B. Mattatore della serata è stato Baclet, il quale non ha giocato dal primo minuto ma a gara in corso ed esattamente a 13 minuti dal suo ingresso in campo ha incornato con precisione una punizione battuta dalla destra siglando l’uno a zero e dando speranze ad un San Vito Marulla pieno come non mai per l’occasione. Al novantesimo uno sfortunato auto-goal di Frascatore ( su pressione dell’inesauribile Baclet) regala un finale di lacrime e gioia allo stesso tempo per una piazza che torna finalmente a respirare l’aria di un grande evento. E manco a farlo a posta teatro dell’occasione sarà l’Adriatico di Pescara dove quasi 28 anni fa un goal di Marulla condannava la squadra granata alla retrocessione.  Che l’impianto pescarese sia nel destino della squadra di Piero Braglia?

 

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