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Quel “Manero”, il mercato e la febbre di chi aspetta il sabato sera

Il gioco delle parti, telefonate, offerte, Fabiani e Lotito tracciano il percorso della Salernitana

Marco Rarità

“E Pippo, Pippo non lo sa”, cantava il Trio Lescano, donne, proprio come la Salernitana che Pippo lo cerca ma non troppo.

Pippo è un ragazzotto nato a Napoli, di mestiere vede la porta e ci tira il pallone dentro. Più facile a dirsi che a farsi, proprio come le trattative. Pippo, in realtà, è il soprannome di Riccardo Maniero, una sorta di omaggio al bomber di Legnano che alla fine degli anni 90 fece le fortune del Venezia.

E con un cognome così ti viene voglia di ballare, perchè quest’anno si gioca di sabato ma la febbre, questo “Manero”, la sta facendo venire ai tifosi granata. Profuma di anni sessanta questo 2015, non mi dite che non le sentite anche voi. Sono le note della canzone più nota, sul palco gli Jefferson Airplane, leader del rock psichedelico trasformano Salerno nella loro San Francisco e pensano alla Salernitana mentre raccontano “Good morning, Vietnam”.

No, ovviamente, la serie B non è un conflitto a fuoco ma me lo immagino il direttore Fabiani in un kayak di legno, una mappa e una pagaia, percorrere il Mekong, cercando “una sporca dozzina” per l’ennesima battaglia.

Il mercato è anche questo, una sorta di viaggio e di opportunità, mentre gli avversari sembrano pronti alle porte dell’Ade dove ancora non si può entrare. Lotito “ruggisce”, come Cerbero, tre teste, tre posti, tre cellulari su cui rispondere e organizzare il domani. Intanto “Manero” balla tra le offerte, così come ballano tutti, anche i procuratori, perchè il calcio è così.

Fabiani riguarda la mappa e traccia il percorso. Ecco, si sentono ancora, sono le note di un rock psichedelico che prende forma, come la serie B, solo che tra poco suona la sveglia: “Good morning, Salernitana”.

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