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Quando ti dicono che il mondo è cambiato..

Quella giacca, le vacanze rimandate e Castel Rovere.. un viaggio nel tempo, era il 2001 e Zeman venne presentato a Palazzo di Città

Marco Rarità

“Passione dalla Z alla A”, era lo slogan della campagna abbonamenti lanciata nell’estate del 2001 quando Aniello Aliberti portò sulla panchina della Salernitana Zdenek Zeman. Presentazione a Palazzo di Città, tutti lo aspettavano sotto gli archi del Comune di Salerno quando fece capolino. “Mister.. la giacca però, che colore v’ mettit?” e Zeman se ne uscì con la solita freddura: “Ho messa perchè mi piacciono bottoni..”. (Come si vede nelle foto scattate da Tano Pecoraro). Abbronzato, giacca azzurra e maglia di cotone blu, e quando i fotografi gli chiesero: “Mister.. un sorriso..” lui rispose: “dove?”. Questo era Zeman e tanto altro, ed era un altro calcio, un’altra Salerno e forse la stessa “tormentata” Salernitana. Al rompete le righe di quell’anno terminato al sesto posto Zeman i giocatori non li fece andare subito in vacanza. Ultimo appuntamento al campo Volpe, il boemo voleva che ognuno facesse dei test atletici per determinare lo stato di salute, confrontarli con l’inizio dell’anno e poi al ritorno delle vacanze per chi sarebbe rimasto. Una programmazione quasi maniacale che rappresenta il personaggio-allenatore. Tanti progetti, tra tutti Castel Rovere. E quello stesso anno proprio il 16 settembre, stesso giorno in cui giocheranno i granata sabato, Zeman perse la sua prima partita in campionato sulla panchina della Salernitana. Si giocava a Como, la squadra di Dominissini superò i granata con una rete di Oliveira alla mezz’ora di gioco, poi il Como vinse il campionato. In più di 15 anni è cambiato il mondo, tranne Zeman, tranne la Salernitana..

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