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Primo maggio decisivo: 21 anni fa i granata mandarono in C il Foggia

I satanelli se lo ricordano ancora, era la penultima giornata all'Arechi, il ko inflitto dagli uomini di Rossi ai rossoneri che lottavano per salvarsi

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Per il Foggia è la partita della vita, c’è poco da fare calcoli in nel Nord della Puglia, il match contro i granata dirà tanto se non tutto sul destino dei Satanelli. Dopo mercoledì, infatti, il Foggia ospiterà il Perugia in casa e l’ultima giornata al Bentegodi contro un Verona che dovrebbe essere in cerca di punti fondamentali per la griglia playoff, al pari dei grifoni che sì, sono ancora lì, a pari punti con il Cittadella. E l’incubo per i rossoneri è legato a un ricordo cupo, nel 1998 alla penultima giornata la Salernitana di Delio Rossi sferrò un colpo decisivo al Foggia di Mimmo Caso, condannando i Satanelli in C. Si giocava all’Arechi, i granata in vantaggio con Ivan Franceschini, raddoppiarono con Roberto Breda nella ripresa. Ad accorciare le distanze, ebbene sì, Vincenzo Chianese. A due minuti dalla fine ci pensò sciabulella De Cesare a chiudere i conti, disperato ma inefficace il gol di Vukoja al 90esimo. Da quel giorno il Foggia cerca “vendetta”, è stata proprio la Salernitana a mandarli in C e ora, gioco del destino, contro i granata si giocano la permanenza in cadetteria, come accadde 21 anni fa.

Intanto è stato designato l’arbitro del match del primo maggio, a fischiare al Zaccheria ci sarà Riccardo Ros di Pordenone, sarà coadiuvato dagli assistenti Paolo Formato della sezione di Benevento e Marcello Rossi della sezione di Novara. Il quarto uomo sarà Eugenio Abbattista della sezione di Molfetta.

In casa granata è tutto grigio, come il cielo sopra le teste di Micai e compagni nelle sedute al Mary Rosy prima e Baronissi poi. A Foggia mancherà Walter Lopez e su quel versante potrebbe slittare Raffaele Pucino. Greg, infatti, potrebbe proporre la difesa a quattro spostando Casasola nella linea dei difensori con Migliorini e Gigliotti centrali, oppure uno tra Mantovani e Schiavi. Difficile, al momento, prevedere le mosse del tecnico pugliese ma la Salernitana si gioca tutto, in primis la dignità di una reazione, al Zaccheria. Silenzio assoluto, invece, da parte della società, nelle ultime ore l’unico a metterci la faccia e le parole è stato il tecnico Angelo Gregucci subito dopo la disfatta interna contro il Carpi. Alla vigilia di due partite fondamentali l’ennesima riunione di gruppo, nel chiuso degli spogliatoi, Gregucci ha parlato alla squadra chiedendo massimo apporto alla causa, chiudere questa assurda stagione, non sabato ma già mercoledì contro i rossoneri.

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