Porte aperte al Volpe: quando non ci vuole la zingara…

La società ha chiamato ed i tifosi hanno risposto, com'era facile prevedere, proprio alla vigilia della giornata granata

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La scelta più saggia nel momento più delicato della stagione: finalmente la Salernitana ha aperto le porte degli allenamenti a cronisti e tifosi e la decisione del club granata ha colto nel segno. Dopo mesi di isolamento, la squadra ha potuto ricevere l’abbraccio dei suoi tifosi. Nessuna contestazione, ma solo cori di incitamento per la truppa di Torrente in vista della delicata partita col Novara. Del resto, la cosa non stupisce più di tanto se è vero che da più parti si erano levati ripetuti inviti alla società affinchè aprisse le porte degli allenamenti. Torrente, peraltro da sempre favorevole ad un provvedimento del genere, avrà tutto il tempo per provare in gran segreto eventuali mosse a sorpresa per la gara di domenica, ma, di sicuro, da domani lavorerà con un gruppo rinfrancato e motivato dall’ennesimo attestato di affetto della tifoseria.
Aprirsi ai tifosi è stata una scelta intelligente, anche se arrivata con un po’ di ritardo. L’importante, però, è che finalmente i cancelli del Volpe non siano rimasti chiusi e che la gente abbia potuto seguire l’allenamento accomodandosi in tribuna o appiccicandosi alle recinzioni del campo.
L’auspicio è che non si debbano attendere altri tre mesi per un evento del genere. Peraltro, aprire le porte proprio alla vigilia di una partita delicata, per la quale è stata indetta la giornata granata, ha anche un valore strategico perchè la società ha invitato i tifosi a dare ancora più sostegno alla squadra.
La risposta della gente è stata positiva e, c’è da giurarci, se si comincerà ad aprire le porte con una certa frequenza, la squadra non potrà che trarne giovamento. E, magari, se ne avvantaggerà pure il cassiere dell’Arechi…
Ma questa è un’altra storia. L’importante era far capire alla squadra che non è e non sarà sola in un momento cruciale della stagione. Il messaggio è arrivato, ora non resta che completare l’opera domenica.

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