Primo aprile ma poco da scherzare in casa Salernitana, la ripresa è breve, i granata non vedono i “tre punti” da febbraio, l’ultima vittoria all’Arechi contro la Cremonese. Da quel giorno un solo punto in quattro gare, 7 gol subiti, solo 2 fatti, sono i numeri di una crisi che preoccupa in primis il tecnico Angelo Gregucci che ha già parlato alla squadra al Mary Rosy, la “voglia” è di presentarsi a La Spezia per portare a casa il bottino pieno, strappare una vittoria come accadde a Palermo, al Picco si ritornerà al 3-5-2, sia per le assenze ma soprattutto per i segnali che la squadra ha dato nel match contro i lagunari. Fatica, tanta, in retroguardia, lo schieramento a quattro non ha convinto, non che a tre i granata abbiano fatto meglio ma in questo momento il tecnico pugliese non può permettersi “test”.
Mancherà, squalificato Walter Lopez, sul versante mancino l’unico di ruolo è l’ex Martina Franca Memolla, difficile però che scenda in campo dall’inizio, più probabile un avvicendamento a gara in corso, sul lato mancino ci sarà ancora Djavan Anderson. L’olandese come esterno nei cinque, sull’altro versante Casasola. In mediana una cinghia composta da Akpa Akpro, Di Tacchio e Minala. Unica perplessità legata a Rosina, se il fantasista calabrese è in palla potrebbe partire dal primo, consentendo ai granata di giocare con un 3-4-1-2.
In avanti torna Jallow, difficile che possa essere convocato invece Emanuele Calaiò ancora alle prese con gli acciacchi muscolari, sempre pronto Vuletich ma Gregucci gli dovrebbe preferire ancora Djuric. E dietro? Sicuri del posto Pucino e Migliorini, se la giocano Mantovani, Gigliotti e (anche se dietro nelle gerarchie per le condizioni fisiche) Perticone. La sensazione è che Mantovani potrebbe avere la meglio sul francese, completando il terzetto davanti a Micai.