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Il PERSONAGGIO – Nunzio e quel ”bradisismo” che gli ha cambiato la vita

Nato nel giorno di San Matteo, u' waglion di Monterusciello che torna a "casa" dopo 11 anni, quel modo di correre e quel numero: ecco la storia di Nunzio Di Roberto

Marco Rarità

Il “bradisismo” gli ha cambiato la vita, si può concretizzare così la storia di Nunzio Di Roberto. Paradossalmente deve dire grazie a questo fenomeno vulcanico Nunzio, un fenomeno che lentamente riassetta i livelli del suolo con impercettibili scosse, quasi come di assestamento, che nel corso degli anni cambiano l’area geografica di riferimento. Per non farla lunga, Monterusciello, il quartiere di Nunzio Di Roberto, si è formato così.

E Monterusciello è particolare, speciale, rispetto a tutta Pozzuoli, per conformazione geografica, mentre tutta la cittadina ha strade strette e pochi spazi, questo quartiere invece gode di ampie aperture, tra parchi e asfalto, nel tempo si è avuta anche la possibilità di realizzare delle strutture sportive, tra queste dei campi di calcio su cui Nunzio è cresciuto. E così, nella scuola calcio del Puteoli cresce ed è una freccia, tanto da entrare subito negli occhi di chi lavora nel calcio. Comincia a 11 anni un percorso con il Napoli e poi le esperienze tra i professionisti, Giugliano, Potenza, Foggia, Taranto, Frosinone ed ancora Varese, Cittadella, fino ai “tempi moderni” quando sogna e vede la A con il Crotone.

Fin da ragazzino si innamorarono di lui per il modo particolare con cui spingeva in corsa e palla al piede, per essere un esterno e insolitamente “piazzato” fisicamente, a busto inclinato, postura che solitamente si tende a correggere ai primi calci ma Nunzio no, era troppo forte per dirgli come doveva giocare. Il ragazzo poi, nel bel mezzo della sua maturità calcistica si è perso in prestazione, non è esploso come desiderava, e quel treno per la A lo ha visto passare ma in carrozza non l’hanno fatto salire. E’ sinistro naturale ma gioca bene anche con il destro, capace di giocare su entrambi i lati, anche se a Cesena, nell’ultimo anno, è stato impiegato più a destra.

E’ nato nel giorno di San Matteo e proprio il 21 settembre compirà 32 anni, arriva alla Salernitana  e torna nella sua regione dopo quasi 11 anni. Patito, letteralmente, per la numero 7, il suo numero. A Salerno questa maglia è di Signorelli, spesso sceglie la “16”, perchè somma i due numeri, anche la 16 però quest’anno è di Alessandro Tuia, quasi certamente allora sceglierà la 34, che sommati sempre 7 fanno.. noi i numeri li abbiamo dati, ora toccherà a Nunzio farceli vedere.

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