IL PERSONAGGIO – Don Antonio Zito e la rivincita dal Picco

Il 28 granata torna sul luogo del "misfatto", con quella maglia che ha fatto incorniciare

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Don Zito torna sul luogo del misfatto. Primo febbraio 2016: la Salernitana di Torrente è ad un bivio. Una sconfitta al Picco di La Spezia potrebbe costare cara al tecnico granata. Antonio Zito è appena arrivato da Avellino. Un’operazione di mercato che aveva fatto discutere. Tifosi granata scettici e critici nei confronti della società. Il cammino per Zito era in salita e dopo la trasferta di La Spezia diventò ancor più difficile. I granata passarono anche in vantaggio con Coda. L’illusione durò poco con i liguri protagonisti di un micidiale “uno-due”. Il gol del sorpassò arrivò su un calcio di rigore provocato da Antonio Zito. Un contatto evitabile al culmine di una prestazione largamente insufficiente. Torrente viene esonerato. Per Zito l’inizio di un piccolo incubo. La settimana successiva l’espulsione nel match casalingo con il Pescara. L’esterno sembra soffrire una condizione atletica precaria e fatica a conquistare spazio. La svolta a Cesena con la “trivela” che propizia il gol del pareggio al Manuzzi. Menichini lo impiega part time e spesso Don Zito si rivela decisivo. Termina la stagione in crescendo. Il capolavoro a Lanciano con una prestazione sontuosa. L’ex avellinese da capro espiatorio diventa idolo dei tifosi. Quest’ultimi alzano la voce quando si diffonde la voce di un trasferimento al Foggia. In Coppa Italia gioca con il 10 per una scommessa con Castaldo. A La Spezia scenderà in campo con la sua maglia granata numero ventotto che ha fatto anche incorniciare. Da La Spezia e ritorno quante cose sono cambiate in pochi mesi ed al Picco l’esterno granata vuol consumare un’altra piccola rivincita.

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