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Parla la mamma di Alessandro: “Mai fatto un prelievo del sangue per controllare la glicemia”

La donna e lo zio del piccolo ritornano su quei giorni da incubo: "In ospedale gli hanno diagnosticato una reazione allergica.."

Il dolore negli occhi e l’unica volontà nelle sue parole, conoscere la verità, capire se qualcuno ha sbagliato. Così, intervistata da Roberto Guerriero ai microfoni di Telecolore, ha parlato la mamma di Alessandro, il 13enne deceduto al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona con un livello di glicemia alle stelle che gli ha provocato uno shock anafilattico e susseguente arresto cardiaco.

“Il 21 dicembre mio figlio ha cominciato a stare male, mal di stomaco e lingua secca, non riusciva a deglutire – ha raccontato la donna –  Il 23 siamo andati in ospedale dove dopo una visita gli hanno fatto una iniezione di cortisone, con delle gocce di Tinset. Gli hanno diagnosticato una reazione allergica. Poi le sue condizioni sono peggiorate il giorno di Natale, ha cominciato a vomitare più spesso, aveva gli occhi rivolti verso l’alto e la bocca era sempre semiaperta. Abbiamo continuato con la cura che ci avevano prescritto. Il 25 gli abbiamo fatto fare un test per il diabete, fino ad allora non sapevamo niente e non gli era mai stato diagnosticato, senza mai fare un prelievo”.

Su quanto accaduto si è espresso anche lo zio di Alessandro, sempre ai microfoni di Telecolore. “Mio nipote non tornerà più però ci è sembrato giusto fare una prima denuncia per far chiarezza su quanto accaduto in ospedale, anche per far sì che non accadano più fatti del genere. Purtroppo anche noi in quel momento abbiamo scoperto per caso che aveva un diabete giovanile. In ospedale i valori erano molto alti, ha assunto una capsula di Bentelan per tre giorni, tutto per una reazione allergica, non gli è stata controllata la glicemia e non gli è stato fatto un prelievo del sangue, nulla che poteva far pensare a uno stato avanzato del diabete”.

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