Partiamo dal presupposto che il calcio è un gioco e prendiamo atto, subito però, che non è questo il caso della Salernitana. Già è difficile, nell’epoca di questo sport universale, seguire dal vivo il pallone dei “grandi” figuriamoci sopravvivere alle passioni di una provinciale, anche perchè le favole sono finite ai gol di Pisano e Ricchetti. Una squadra si vede anche oltre la “miseria” dei punti conquistati sul campo. Difficile pensare a una Ternana fa, quella gara rende dolce anche il vento di oggi, quando a Troianiello subentrava Perrulli e lì dietro era Trevisan a farsi cacciare fuori. Mentre il mister di Ottaviano dallo “slang“ piemontese ripensa alla difesa a quattro, la storia del pianeta corre con l’elezione di Trump, il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Giochiamo a portarci sulla stessa linea del tempo, quando negli States le elezioni presidenziali si svolsero l‘8 novembre, come accaduto adesso, ma parliamo di 28 anni fa. Era il 1988, il presidente uscente era Reagan e un altro Repubblicano stava per prendersi la Casa Bianca. George Herbert Walker Bush, il papà dell’ultimo Bush, superò il Democratico Dukakis senza particolari indugi. A Salerno il sindaco era Vincenzo Giordano, la Salernitana in C, Soglia presidente e c’era un calciatore non comune nella rosa della Bersagliera. La Salernitana veniva da una sconfitta, così come in questa settimana e come accadrà domenica, dopo 5 giorni dall’elezione presidenziale negli Stati Uniti, il 13 novembre i granata giocarono in casa, allora contro il Rimini, questa volta contro la Ternana. Un richiamo, un collegamento con gli Stati Uniti che non ha nessun valore se non storico e statistico, perchè per far “sopravvivere“ questa passione provinciale serve una visione assoluta, sempre oltre la “miseria” dei punti conquistati sul campo, così quando passeranno trent’anni e qualcuno dirà: “Ti ricordi di quando elessero Trump?“. Ci sarà sempre chi risponderà: “Sì, la Salernitana giocava in casa con la Ternana“. Ai protagonisti l’onore di farsi ricordare da un popolo.. non il contrario.
Oltre la “miseria” dei punti conquistati sul campo..
Ai protagonisti l'onore di farsi ricordare dal popolo.. non il contrario
10 novembre 2016
Marco Rarità
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Autore: Marco Rarità

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