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Nuova mutualità in Serie B: il progetto Salernello sarà un “obbligo”?

Società "costrette" ad investire nelle infrastrutture: una vera e propria rivoluzione "silenziosa" per la serie cadetta. Cosa cambierà la prossima stagione: a rischio tanti club per la gestione ordinaria

Marco Rarità

Il mondo del calcio in Italia è a un punto di svolta, dal punto di vista finanziario, soprattutto per quanto riguarda le serie inferiori, partendo proprio dalla cadetteria. Una rivoluzione “silenziosa”, dove emerge una riforma legata alla mutualità. Dalla prossima stagione per le squadre di B, infatti, sarà abolita la Mutualità Cpi, ovvero i preziosi contributi  ai costi gestionali dei club, come emerge in un articolo di CalcioeFinanza a firma di Matteo Spaziante.

In B resterà in vigore solo la mutualità generale, cui ora andrà tutto il 10% dei diritti tv della Serie A. Sarà distribuita dalla Figc ma con delle finalità ben precise: spese per infrastrutture e lo sviluppo dei settori giovanili. Non è un caso, quindi, l’attuale pensiero dei patron granata di recuperare l’idea del centro sportivo, “Salernello” nel caso specifico, perchè la mutualità che arriverà in serie B, ovvero i contributi, saranno vincolati. L’intero importo sarà legato agli investimenti delle società in impiantistica e settore giovanile, mentre prima solo una parte della mutualità complessiva era destinata a queste due finalità. In pratica, dalla prossima stagione ogni società dovrà utilizzare la fetta più consistente della mutualità per questi progetti, le società non saranno più libere di utilizzare questi fondi per la gestione ordinaria del club, sarà tutto rendicontato, le società dovranno dimostrare di aver speso quei soldi.

Tutto ciò manda in crisi diverse società, è facile infatti immaginare che molti club non avranno la forza economica per finanziare l’intera stagione, perdendo un introito importante che arrivava proprio dalla mutualità e che sarà vincolato, come detto, a determinati investimenti. Il rischio più grande è che le società facciano fatica a pagare soprattutto gli stipendi, contributi, ritardi che porterebbero a nuove penalizzazioni, così come accaduto in passato.

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