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Niente acqua e zucchero

Progetto, prospettive, normative e ruoli.. poi c'è anche il pallone.

Marco Rarità

l'editoriale editoriale asalerno post

Almeno quest’anno non è servita acqua a zucchero. Servirebbe però un percorso normale, una vita normale, fatta di chiari tracciati da seguire, magari anche in linea con l’allenatore. Ventura ha più volte parlato di ricostruzione, eppure “fin da subito” le note dei co-patron facevano riferimento a traguardi importanti da raggiungere, quantomeno provare a raggiungere, invece. La linea è sempre la stessa, quali sono gli obiettivi della Salernitana? La proprietà “sulle note” non si è nascosta: “Vogliamo portare la Salernitana in A e speriamo di poter tagliare presto questo traguardo! Per questo non abbiamo alcuna intenzione di cedere la Società, avendo le risorse e le competenze per raggiungere gli obiettivi che Salerno e la Salernitana meritano”. Il tecnico ligure però, fin da subito, è stato chiaro parlando di basi da mettere e ripartire, ricominciare, smentendo in parte gli obiettivi chiesti, parlando anche di percentuali in rosa aspettando rinforzi che poi non sono mai arrivati. Perchè le variabili di calciatori da tempo al palo, come Cerci ed Heurtaux, erano inevitabili scommesse con fattori discutibili. I fatti sono altri, a norma di legge, come ha dichiarato anche Lotito due anni fa, la Salernitana non può giocare nello stesso campionato della Lazio con la stessa proprietà, questo significa che una volta programmata anche una “idea di promozione” la società dovrebbe aver pronta anche una alternativa alla guida, un passaggio di consegne necessario per la vita della stessa Salernitana. In tutto questo c’è il ruolo di Angelo Mariano Fabiani, il direttore sportivo della Salernitana potrebbe svolgere anche mansioni diverse da quelle legate alla “costruzione tecnica”? Composizione che negli ultimi anni in B è stata fallimentare dal punto di vista dei risultati, discreta nella valorizzazione di alcuni calciatori, come Sprocati, Coda, pochi altri visto che Strakosha e Luiz Felipe sono emersi con la maglia della Lazio e a Salerno non hanno lasciato il segno. Se i risultati prefissati non sono mai arrivati perché continua la direzione tecnica di Fabiani in questa società mentre con gli allenatori non sono mancate bocciature? Chi decide a Salerno? Chi decide il futuro della Salernitana? In una piazza sfiduciata non dalle chiacchiere bensì dai risultati, perlopiù in un anno che celebra 100 anni di storia. Di una cosa siamo sicuri, a Salerno nessuno pretende la Serie A, tutti però pretendono che la Salernitana non sia seconda a nessuno.

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