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Nessuno ha paura il 20 maggio..

Arrivare all'ultimo giorno di "scuola" con la faccia di chi non ha studiato e il compito lo deve copiare.. anche questo è Salernitana-Como

Marco Rarità

“Noi che viviamo in questo temporale, ormai non ci parliamo più”. Si sente dalla voce di Pino Daniele quanto arriviamo stanchi all’appuntamento. Quante volte nella vita capita di ritornare, di perdonare e ripartire, di accettare e non scappare, lo fai solo se la motivazione ti smuove il sangue e ti fa esplodere il cuore. “Noi che viviamo in questa nostalgia, ci piace dire agli altri che in fondo siamo matti”. E c’è da essere pazzi davvero per sposarla dopo 41 giornate così, arrivare all’ultimo giorno di “scuola” con la faccia di chi non ha studiato e il compito lo deve copiare.

Piove, poi esce il sole, in questo maggio che segna 20 sul calendario. La Salernitana questa data la conosce bene. Era il 1990 e si giocava al Vestuti, Cangini, Cangini, tutti e due nel secondo tempo con il cuore che batteva a mille, la paura di perdere il treno per andare in B. L’amore però ha mille cassetti, tanti che neanche hai la forza di aprirli tutti. In uno dei più belli c’è il vento di Brindisi e quell’uomo lì. Giocasse lui magari sarebbe dolce anche vivere con la paura di ricominciare da capo. Forse il 20 maggio serve proprio a questo, a farci mettere paura. A ricordarci che c’è un tempo per tutto e che, alla fine, non abbiamo mai il tempo per niente. Che sì, esistono cose più importanti del calcio nella vita però, come cantava Pino: “Domani, domani, i nostri sogni saranno uguali”. E il 20 maggio fa meno paura se gioca la Salernitana.

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