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“Nessuno vede ciò che sento..”

La chiamano anche dissociazione psichica, una fase di distacco, forse un modo come un altro per allontanarsi dal mondo, semplicemente sognare, eppure..

Marco Rarità

La chiamano anche dissociazione psichica, una fase di distacco, forse un modo come un altro per allontanarsi dal mondo, semplicemente sognare, eppure..

Eppure nel 1400 questa sorta di trance, non ancora “agonistica” come viene definita oggi, era peculiarità degli “energumeni”, così venivano chiamati, per la loro alterazione, si pensava fossero capaci di creare e produrre energie sovrannaturali. Una concezione fin troppo surreale per una partita di pallone, probabilmente neanche in una ricostruzione da Stranger Things si oserebbe tanto, eppure..

Eppure Alessandro prima dell’intervallo vola, stacca dall’erba e si inarca per far felice il suo Impero, come Magno, il 30 è in trance, muscoli del viso contratti, occhi sulla porta e piede destro che impatta la palla. Micai l’ha fatto davvero? Viene da dire, perchè il 12 del Bari può solo accompagnare, da comparsa, uno dei gesti atletici più belli visti all’Arechi negli ultimi anni. Perchè è così, se di sport vogliamo parlare dobbiamo recuperare la bellezza dello sforzo puro, quello balistico, fisico, una prepotenza dinamica che non si vedeva dai tempi di Ciccio Artistico, e ci perdonerà il 9 granata per l’ostentato paragone ma qui sul pianeta terra vediamo quasi il 2018 e con qualcosa dobbiamo pure andare avanti. Sognare sì, come e quando l’Arechi esplode sul vantaggio, e poco importa del pareggio di Galano, diamine se importa, ma la recuperata passione per una squadra che combatte è quello di cui avevamo bisogno, perchè alla fine è anche per questo che cantiamo.. “Nessuno vede ciò che sento..”

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