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Nella piazza dei Miracoli

Appuntamento fissato, sarà la prima post lockdown, non dove pende la torre ma sul prato di via Allende. La Salernitana sì, in barba alle normative dovrà "gettare la maschera"

Marco Rarità

A Pisa la conoscono bene, a un chilometro scarso, linea d’area, dall’Arena Garibaldi, noi però parliamo di un’altra piazza dei Miracoli. Comincia così una delle gare più particolari del secolo granata, quando la Bersagliera ne avrà 101 in campo si giocherà il ritorno post-lockdown in un clima surreale, quasi distopico, in cui il paradosso sarà togliersi la maschera per dimostrare al campionato che c’è chi può fare qualcosa in più. Agganciata a quella quota playoff per giocarsela fino alla fine, la Salernitana nel verde dell’Arechi pronta a dar la prima impronta, quel che sarebbe stato il 13 marzo oramai è in naftalina, tutt’altro futuro è stato scritto e questa volta non c’entra il pallone che rotola. Senza maschera e mascherine, con una sensazione particolare, sarà la prima gara dopo oltre 100 giorni, all’Arechi arriva un Pisa che “pende” verso la parte alta a 6 punti dall’ippocampo. Sarà il ritorno di Ventura, l’ennesimo, tutto nello stesso anno solare e sarà una emozione particolare. Abbracciata al suo Golfo ma non ancora dalla sua gente, la Salernitana tornerà a fare i conti con il campo verde, giocando sui minuti e sulla benzina nelle gambe, sui disponibili tornati dallo stop e post-quarantena. Un tour de force all’ultimo respiro, l’ennesimo sigillo storico da vivere, finalmente, aspettando che il calcio torni ad essere di chi lo ama, davvero però, senza odiosi slogan.

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