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Multiproprietà, Tavecchio pronto a “ritoccare” il 16 bis del Noif?

Le attuali norme, come è noto, non consentono una seconda proprietà nello stesso campionato: unico caso al mondo in Messico

Non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale. Ai fini di cui al comma 1, un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali“.

E’ l’attuale 16 bis del Noif per quanto riguarda la multiproprietà per le norme organizzative interne della Federazione. Articolo che, come è noto, è stato modificato proprio nel 2013 con la squadra granata tra i professionisti, “legalizzando” la seconda proprietà anche in campionati diversi.

Nel programma di Tavecchio un paragrafo è dedicato alla questione ma non entra nello specifico sulla modifica delle norme, in particolare sulla parentela, ciò che interessa alla Salernitana. Attualmente vige il divieto di proprietà nella stessa categoria e l’obbligo di cessione entro 30 giorni in caso di promozione. L’intenzione sarebbe quella di regolamentare l’articolo sulla multiproprietà rendendolo accessibile anche nello stesso campionato ma con norme meno restrittive per quanto riguarda la conduzione delle società, in questo caso sarebbe decisiva la figura di Marco Mezzaroma. Ovviamente il rapporto tra Lazio e Salernitana sarebbe regolamentato ma sarebbe unico nel suo genere, almeno in Europa. In particolare, infatti, solo in Messico, per un periodo di tempo il Gruppo Salinas era proprietario, con due presidenti riconducibili alla stessa società, di due squadre nello stesso campionato in Primera Divìsion, Monarcas Morelia e l’Atlas de Guadalajara, gerarchie poi cambiate negli ultimi anni.

“Si dovranno ripensare anche le norme che riguardano le partecipazioni di club in società satelliti, che opportunamente regolamentate e rese trasparenti potrebbero liberare nuove risorse e contribuire anche al progetto di riqualificazione tecnica del nostro calcio giovanile – si legge nel programma di Carlo Tavecchio, neo eletto, o meglio riconfermato, presidente Figc – Se le seconde squadre sono un concetto che deve ancora essere verificato e approfondito anche in una prospettiva di comparazione con altre realtà europee, le “seconde proprietà” possono offrire nuove risorse in termini di formazione dei giovani e spesso possono salvaguardare anche importanti realtà calcistiche territoriali altrimenti destinate a scomparire”. 

 

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