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Moro-Cam: la sua partita contro il Bari – FOTOGALLERY

Emozioni, movimenti, dettagli, curiosità, l'obiettivo di aSalerno su Davide Moro nell'ultima gara

 

Pronti via, Torrente gli consegna le chiavi della mediana. Ritorna nel ruolo che preferisce, al centro, con Odjer e Sciaudone sui lati ma l’affinità calcistica con il centrocampista ghanese è davvero alta. Prima del match la squadra scioglie le gambe con un torello rapido nella metà campo, più di una volta Moro sbatte le mani cercando il ritmo dei compagni, gli suggerisce movimenti anche in quel breve esercizio di riscaldamento e poi, prima di rientrare negli spogliatoi parla a turno con Odjer e Franco.

A differenza di Pestrin, Davide Moro in fase di possesso palla non scende sulla linea dei difensori, il mediano si propone ma sempre tra le linee del centrocampo, sono gli stessi centrali che si alzano provando a servire o lui o Odjer. Con il giovane ghanese duetta bene, quando ha la palla Odjer Moro gli si avvicina e gli da un appoggio facile, prende palla e smista ma senza lanciare, dall’altra zona di campo. Gioca prettamente su Milinkovic, allarga spesso anche a Rossi sulla stessa fascia.

Lo stesso movimento di “aiuto” che ha con Odjer lo pretende dal compagno, tant’è che anche il giovanissimo gli fornisce spesso supporto, i due giocano in simbiosi e  mettono in difficoltà, da soli, tutti e tre i centrocampisti del Bari. In particolare Moro pressa alto Gentsoglou e Porcari infastidendoli nella fase di impostazione del gioco. Grida in continuazione ai compagni, vuole la massima precisione nelle posizioni di copertura per non essere mai costretti a rincorrere, indica i movimenti e gli uomini da marcare, chiede collaborazione da parte di tutti e si arrabbia quando qualcuno non tiene alto il ritmo della gara, pretende massima intensità. Sulle seconde palle è spesso costretto ad entrare in scivolata per recuperare o intervenire su rimpalli favorevoli ai baresi.

Alla prima rete di Maniero slitta con il centrocampo e si arrabbia tantissimo allargando le braccia e rimproverando gli altri di non aver attaccato il portatore di palla. Allo stesso tempo li incoraggia e indica a tutti di stare con la testa in campo e di salire già per posizionare la palla a centrocampo. Dopo il rigore non chiamato a Milinkovic si scaraventa sull’arbitro gridando allo scandalo. Nel secondo tempo non cambia modo di interpretare la gara, non scende mai troppo a ridosso dei difensori me preferisce giocarsela con i compagni, lancia con più frequenza ma non rischia sulla profondità, cerca sempre l’uomo già piazzato. Costretto al fallo su una ripartenza del Bari prende il giallo. Festeggia con i compagni alla rete di Donnarumma ma continua a chiedere massima concentrazione.

Sulla seconda rete del Bari si trova in copertura sul lato dove scende De Luca, quando l’esterno riesce ad aggirare Colombo in velocità lui copre il possibile appoggio su Sabelli, rimanendo sullo spigolo dell’area di rigore, quando vede Valiani libero di appoggiare in porta in area si arrabbia ancora. Allarga le braccia come a chiedere ai compagni il perchè il centrocampista nessuno lo ha preso in area. Al ridosso del 40esimo guarda la tabella luminosa e poi riguarda avanti, poi si rivolta e capisce che è lui a dover uscire, corre verso Perrulli e la sua gara termina in panchina. Negli ultimi minuti, vive, così come i suoi compagni la fine del match in piedi e quasi fuori dalla linea di demarcazione.

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