Momento difficile, ora la società aiuti Torrente

Dopo la sconfitta interna con il Trapani, c'è bisogno di fare quadrato intorno all'allenatore che è alle prese con problemi oggettivi

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La seconda sconfitta consecutiva ha fatto scattare l’allarme in casa granata. Eppure, contro il Trapani i granata hanno offerto una prova di ben altro segno rispetto alla debacle di Crotone. La Salernitana non avrebbe meritato di perdere, ma è stata punita da due errori tecnici dei singoli. Terracciano ha spalancato la sua porta a Citro, regalando al ragazzo di Fisciano un pomeriggio indimenticabile, Gabionetta ha fallito dagli undici metri. Guai, però, a gettare la croce addosso al portiere granata, sfortunato quanto goffo nell’occasione che ha portato al gol ospite, perchè la sconfitta della Salernitana, episodi a parte, è stata figlia di una settimana tribolata. Tante assenze, qualche acciaccato che ha stretto i denti ed è sceso in campo ugualmente, figurando in una formazione che Vincenzo Torrente ha partorito dopo lunghe giornate di riflessione, oltre alle scorie mentali della batosta rimediata a Crotone. Così la Salernitana si è avvicinata alla gara con il Trapani, apparso non certo irresistibile e sicuramente premiato oltre i suoi meriti dal risultato finale.
Il tecnico ha dovuto mediare tra l’acclarata impossibilità di mettere in campo la “sua” squadra, cioè un undici capace di interpretare un 4-3-3 veloce ed aggressivo, e la necessità di ritrovare equilibrio e risultati. E’ stato un parto travagliato, perchè su qualche singolo il trainer ha meditato a lungo. In settimana, ad esempio, Torrente aveva sollecitato Empereur ma alla fine ha preferito il più esperto Trevisan, chiamato a surrogare al centro Lanzaro, a sua volta adattato sulla destra dove Pollace aveva avuto una serata da incubo contro il Crotone. In mediana, invece, il tecnico ha rispolverato Sciaudone, chiedendogli di fare il trequartista e non l’interno, ruolo per cui era stato indicato come l’interprete ideale per un altro spartito tattico. Torrente in sala stampa ha voluto precisare, spiegare, ma si è anche un po’sfogato quando ha ammesso che in questo momento si sta arrangiando, causa le non perfette condizioni di forma dei suoi attaccanti. Il tecnico si è arreso all’evidenza, perchè, dinanzi alla constatazione che nessuno dei suoi uomini offensivi fosse al meglio, ha dovuto, a malincuore ma con grande intelligenza, cambiare strada. Le sue parole sono apparse come una richiesta di aiuto: non avendo a disposizione tutti gli effettivi, dovendo convivere con il ritardo atletico di molti di loro, Torrente sa di dover pazientare e di doversi inventare altre soluzioni, per questo lo ha detto apertamente in conferenza stampa.
E’ come se il tecnico avesse voluto ricordare all’ambiente, ma anche alla società che c’è bisogno di tempo e di pazienza. da parte sua, Torrente può solo lavorare per portare la squadra ad un livello fisico superiore e limare gli errori ed i difetti che ancora ci sono, ma la società deve prendere atto che sul mercato sono stati fatti degli errori e, dunque, deve ora più che mai dare sostegno al suo allenatore. Sarebbe ingeneroso tirare le somme, ora, in merito al lavoro di Torrente che ha dimostrato duttilità e capacità di adattarsi, ma che avrebbe voluto, ed anche meritato, di poter lavorare con un gruppo più consono alle sue esigenze. All’orizzonte c’è la sfida con l’Entella, da affrontare con unità di intenti ed ancora maggiore determinazione. Mancherà Gabionetta, ma la Salernitana deve essere squadra e, dunque, non può affidarsi sempre agli estri di un singolo che, come è capitato ieri, può pure sbagliare.

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