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“Microchip anche negli indumenti dei lavoratori del Ruggi”

Nuova denuncia di Biagio Tomasco della Uil Fpl provinciale dopo il caso scoppiato all’Asl. “La ditta fornitrice non ha comunicato l’inserimento del dispositivo ai vertici dell’azienda di via San Leonardo. Così si continua a violare la privacy delle maestranze”

Microchip nelle divise dei dipendenti dei plessi del “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno”. La denuncia arriva da Biagio Tomasco, segretario della Uil Fpl provinciale, che, dopo il caso dell’Asl, chiede chiarimenti anche ai manager dell’azienda di via San Leonardo. “Come sindacato siamo venuti a conoscenza che nelle divise dei dipendenti di nuova distribuzione sia inserito un microchip elettronico del tipo Tagsys, così come avvenuto nell’Asl Salerno”, ha detto Tomasco. “Poiché la ditta fornitrice abbia inserito tale chip non dandone comunicazione alcuna né all’azienda committente, né tantomeno ai lavoratori, cosa peraltro ripetuta atteso che anche nell’Asl Salerno non abbia ottemperato a quanto previsto dalla normativa, ovvero informare i committenti del posizionamento, cucito nel risvolto delle tasche di casacche e pantaloni, invisibile alla vista dei dipendenti”.

Il sistema, secondo Tomasco, proprio per le sue caratteristiche intrinseche che lo vedono come un ottimo strumento capace di tracciare in ogni momento le attività di chi indossa le divise sopra richiamate, violerebbe in maniera palese quanto disposto dall’articolo 23 del Decreto legislativo 151 del 2015. “Considerato inoltre che le informazioni raccolte da questo sistema possano in un certo qual modo violare la legge chiediamo come Uil Fpl, in virtù di quanto suesposto, una dura reprimenda nei confronti della ditta fornitrice in quanto ha palesemente violato il vincolo di correttezza dovuto nei confronti dell’azienda committente, cosa che, lo ripetiamo, ha già fatto nell’Asl Salerno. Gradiremmo che ci fosse subito un immediato incontro con le organizzazioni sindacali la rappresentanza sindacale unitaria dell’Azienda per la discussione di merito della questione”.

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