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Mendicino e quel 2 novembre, col Matera per tornare bomber

Il 2 novembre è lontano, un campionato fa, Ettore fermò il tempo e il cuore in gola di migliaia di appassionati. Quell’attimo prima, la paura, la reazione, fu tutto lì quel 2 novembre a Matera mentre l’attaccante granata crollò al suolo, con quella “mascella serrata”, mentre il difensore lucano Ciro De Franco gli cercava la lingua per salvargli la vita.

Sono passate 18 partite da quel giorno in Basilicata e Mendicino ha ancora il “colpo in canna”. Uomo importante nelle ultime gare del riscatto granata, Ettore, gioca con la testa più degli altri, quei movimenti per fare spazio, come quello con il Benevento dove si è portato dietro Scognamiglio.

Il bottino personale però resta ancora povero, anche rispetto allo scorso anno quando con giusto 3 partite in più l’attaccante scuola Lazio ha raggiunto 8 marcature. Sono 4, invece, le reti messe a segno fin qui, in quasi 1000 minuti giocati. Lunedì avrà un appuntamento, dopo quello spavento di un girone fa, contro i lucani Mendicino proverà a far “crollare” la Sud, così come piace a tutti.