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Ganci e quei goal al Picchio: “Ci servivano i tre punti per salvarci”. “Djuric adesso è l’uomo in più”

L'ex attaccante granata rivive con piacere i momenti vissuti a Salerno: "Ho ricordi molto belli nonostante sia stato solo sei mesi, giocare all'Arechi mette i brividi"

admin

 

EsultanzaGanciMassimo06

l'intervista intervista asalerno postMancano all’incirca due giorni al match tra Ascoli e Salernitana, una sfida che storicamente ha portato quasi sempre fortuna ai colori granata. Oggi come undici anni fa il match del Del Duca può valere tanto per la classifica. All’epoca la Salernitana di Fabio Brini era alla disperata ricerca di punti salvezza e proprio nelle Marche mise un mattone importante per la permanenza in cadetteria grazie ad una doppietta di Massimo Ganci. Proprio l’ex attaccante granata è stato raggiunto telefonicamente ed ha risposto alle seguenti domande.

Venerdì sera la Salernitana sarà di scena ad Ascoli e proprio in quell’incontro nel maggio del 2009 mettesti a segno una doppietta, che ricordi hai di quel match e di quei sei mesi trascorsi in maglia granata?

“Di quella partita ho un bellissimo ricordo, perchè ho fatto goal ma a prescindere dal goal è stata una partita combattuta, soprattutto nel primo tempo. Nella seconda frazione siamo riusciti a sbloccarla grazie ad una mia rete. Ricordo che faceva tanto caldo e a noi servivano assolutamente i tre punti per la salvezza. Non ci salvammo matematicamente quel sabato ma la settimana successiva a Mantova, quei tre punti furono determinanti. Di Salerno ho un ricordo stupendo. Quando arrivai la situazione non era delle migliori, non riuscivamo a far punti ed avevamo cambiato già due allenatori. Soltanto quando arrivò Brini riuscimmo a trovare la quadra e a ricominciare a far punti. Giocare in uno stadio così mette i brividi ed ho sempre grande piacere a rivedere certe immagini”.

Come giudichi la Salernitana attualmente e secondo te dove può arrivare?

“L’ho seguita a tratti. Inizialmente era partita forte, poi ho visto che avuto qualche problema. Credo che la ripresa post Covid-19 ha reso questo finale di campionato “diverso” rispetto all’inizio. Chi sarà preparato meglio fisicamente riuscirà a portare a casa più punti possibili”.

Che differenze noti tra la Salernitana attuale e quella in cui tu hai militato?

“Molto diversa sicuramente ma non per i calciatori ma per come viene inteso il calcio oggi. Prima si giocava diversamente. Adesso l’azione incomincia da dietro con il portiere, passando per i difensori e così via. Soprattutto la pressione è diversa e secondo me è un altro calcio rispetto a quello di dieci anni fa, quindi non posso fare paragoni a livello di squadra.

Tra gli attaccanti che ha in rosa la Salernitana quale ti somiglia di più per caratteristiche?

“Adesso c’è Djuric che non ha proprio le mie caratteristiche ma in questo momento è l’uomo in più che la Salernitana deve sfruttare. Ho seguito tutte le situazioni, soprattutto quella di Cerci, lui è un gran professionista e nonostante le varie problematiche che ha dovuto affrontare darà sicuramente una grande mano nel rush finale”.

Dando un’occhiata alla classifica chi vedi favorite per la massima serie e chi invece la spunterà nella lotta salvezza?

“La serie B è talmente strana che nulla è mai scontato. In alto se la combatteranno in due o tre per arrivare nella seconda posizione, per i play-off invece è ancora lunga, Secondo me il Frosinone se riuscirà ad ottenere una serie di risultati utili potrà staccare le altre, perchè è una squadra forte e attrezzata per arrivare in serie A direttamente. Ripeto, chi riuscirà a mantenere una discreta continuità di risultati positivi avrà la meglio sicuramente. In coda è una bella lotta. L’Ascoli sta riemergendo ed ha cambiato allenatore da poco tesserando Dionigi e non sarà facile per la Salernitana affrontare una squadra bisognosa di punti. Il Livorno sembra ormai spacciato, il Pescara alla fine si tirerà fuori da questa lotta, così come il Perugia. Credo che se la giocheranno fino alla fine Juve Stabia e Cremonese. Ma ti ripeto pronostici è difficile farne poichè dopo il lockdown può succedere tutto e il contrario di tutto, chi sarà preparato meglio la spunterà alla fine. La classifica è totalmente bugiarda in questo momento”.

Attualmente sei svincolato, cosa riserverà il futuro a Massimo Ganci?

“Attualmente gestisco una scuola calcio (accademia) nelle Marche. Ho ospitato anche Rolando Bianchi e abbiamo fatto uno stage insieme, ho tanti scritti. Voglio giocare almeno un altro anno senza guardare alla categoria poichè adesso ho 38 anni e vado quasi per i 39, quindi non sono più un giovanotto. Spero di trovare una squadra qui vicino in modo da mandare avanti l’accademia. Poi quando appenderò gli scarpini al chiodo mi piacerebbe diventare allenatore”.

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