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Movida, Montefusco: “Serve cambio mentalità e maggiore cooperazione”

Le parole del deejay e producer salernitano

admin

“Siamo nati per essere primi e primi torneremo” ha detto questa mattina l’assessore al commercio Dario Loffredo. Una frase forte che segue una decisione altrettanto forte per locali, gestori e movida salernitana. In merito abbiamo ascoltato proprio chi, in questi anni, ha sofferto non poco dinanzi a paletti imposti da chi, forse, non vedeva il lavoro degli altri. Quell’era, però, sembra ormai arrivata ad un punto finale. La musica è cambiata e la movida ha ingranato la marcia, almeno dal lato istituzionale. Ora toccherà proprio ai gestori lavorare al meglio per offrire un servizio di qualità. I gestori e gli organizzatori di eventi sono stati i veri protagonisti di questa giornata. Un punto di vista e un commento a caldo è stato fatto anche da Marco Montefusco, Dj e producer.

“Il mondo dell’intrattenimento vive una fase di calo a livello internazionale e il Sud subisce la crisi in maniera ancora più forte. Sono convinto che le regole devono essere uguali per tutti, non solo a Salerno, visto che in altre città ci sono meno controlli e usano la movida per obiettivi personali e di consenso bypassando, appunto, il rispetto delle regole. Penso che l’accordo di oggi sia un punto di partenza e come tale va supportato visto che non considera l’obiettivo finale ma una parte di esso”. Ha dichiarato Montefusco guardando con occhi più aperti anche alle varie realtà nazionali.

In merito a quanto chiesto dal sindaco Enzo Napoli, cioè la sincera collaborazione tra gestori, Montefusco ha chiarito che: “Bisogna confrontarsi e sostenersi nel rispetto degli obiettivi comuni cercando di evitare critiche sterili e pretestuose. Mi sento di dire che nel mio campo c’è molta attenzione e contaminazione visto che la musica ha infinite direzioni e ognuno persegue il proprio stile o gusto, questo porta ad un arricchimento costante e reciproco che è il fine del nostro lavoro. Cosa diversa è per le attività di intrattenimento che hanno la musica come parte del servizio e non sempre dedicano rispetto, attenzione e fiducia a chi fa questo di mestiere. Serve un cambio di mentalità e una maggiore cooperazione al fine di offrire un servizio eterogeneo ma allo stesso tempo adatto al tipo di servizio erogato all’interno dell’attività primaria. Per questo confido nel buon senso e nella volontà di investire in maniera intelligente e professionale per offrire sempre di più un prodotto di qualità capace di avvicinare le persone e poter passare piacevoli momenti in relax. Il ritorno economico è la conseguenza di un lavoro programmato e studiato, manca la qualità di base, siamo oggi arrivati ad offrire il meglio che equivaleva qualche anno fa al peggio. Da soli non si va da nessuna parte ed è per questo motivo che mi auspico un’intesa tra i gestori da un lato e musicisti dall’altro, senza cadere nell’errore di sentirsi più forti degli altri poiché da soli non si cresce se intorno c’è il deserto”.

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