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Mal(core) Salernitana, granata ko a Carpi e ancora a secco di successi

Al "Cabassi" decide il nuovo entrato con una splendida mezza girata al 35'. Tante le occasioni sciupate dai ragazzi di Bollini (due punti in tre partite) nel primo tempo sullo 0-0. Traversa di Perico nella ripresa

Alfonso Maria Tartarone

CARPI-SALERNITANA 1-0 (1-0 pt)
Carpi (4-3-3). Colombi; Sabbione, Poli, Ligi; Jelenic, Verna, Pasciuti, Saber (3′ st Mbaye), Bittante (26′ st Brosco); Manconi (20′ pt Malcore), Mbakogu. A disp.: Serraiocco, Vitturini, Pachonik, Capela, Saric, Giorico, Belloni, Yamga, Carletti. All.: A. Calabro
Salernitana (4-3-3). Radunovic, Perico, Vitale, Bernardini, Tuia (23′ st Pucino), Odjer, Minala, Ricci (1′ st Sprocati), Gatto, Bocalon, Rossi (1′ st Rodriguez). A disp.: Adamonis, Mantovani, Schiavi, Asmah, Della Rocca, Signorelli, Zito, Alex, Di Roberto. All.: Bollini.
Marcatori. 35′ Malcore.
Arbitro. Pezzuto di Lecce
Assistenti. Bremes e Scarpa; quarto uomo: Lorenzin
Note. Cinquecento i tifosi presenti nel settore destinato agli ospiti; ammoniti: Mbakogu e Rodriguez ; calci d’angolo: 4-4; minuti di recupero: 2′ pt. e 3′ st;

Mal(core) Salernitana. I granata, dopo due pareggi consecutivi, scivolano al terzo gradino cadetto al cospetto della solitaria capolista Carpi: formazione non spumeggiante ma tremendamente cinica. Al “Cabassi” decide la splendida mezza girata dell’attaccante, giro di lancette trentacinque, subentrato all’infortunato Manconi. I campani recrimano per la traversa colpita da Perico nella ripresa ed un buon primo tempo. Troppe, però, le palle gol sciupate da Gatto, Odjer e Minala. LA PARTITA. Bollini, dopo il posticipo pirotecnico (di reti) con la Ternana, preferisce gettare nella mischia l’esperienza di Perico, la grinta di Odjer in mediana e la vivacità di Rossi in avanti. Ed i granata, dopo una minima fase di studio, provono a sorprendere la retroguardia biancorossa. Calcio d’angolo affidato al mancino tagliato di Vitale e stacco aereo di Tuia che termina al lato della porta difesa da Colombi. Trascorrono sessanta secondi e l’esuberante Rossi viene atterratto in area di rigore: l’arbitro Pezzuto lascia correre. Come accaduto nella contesa di Coppa Italia, poche settimane addietro, sono i campani a fare la partita. Faticano a rispondere i padroni di casa. Pasciuti e compagnia sembrano soffire il centrocampo, tutto muscoli e corsa, della formazione granata. Match tutt’altro che spettacolare e primi quindi giri di lancette, complice anche le alte temperature, che vengono consumati senza particolari sussulti. Al minuto diciassette, però, granata ad un passo dal timbrare il cartellino del gol. Gatto, assistito al bacio da Rossi, trova sulla sua strada un attentissimo Colombi. Superato il ventesimo ci prova Odjer dalla distanza, sfera deviata in corner dall’estremo difensore carpigiano. Dal seguente angolo è Minala, a millimetri dalla linea bianca di porta, a non punire gli avversari come avvenuto in coppa. Poco prima, invece, Malcore prendere il posto dell’infortunato Mancone nelle fila del Carpi. Salernitana sugli scudi. Manca solo il gol, più che meritato per quello visto sino ad ora sul manto erboso, alla compagine di mister Bollini. Ma il calcio, non essendo una scienza esatta, ribalta ogni tipo di pronostico. I granata non gonfiano la rete ed i biancorossi, zitti zitti, al primo vero sussulto avanzato puniscono (immeritatamente) Radunovic. Traversone di Jelenic e Malcore, da nuovo entrato, in mezza girata (d’altri tempi) porta in vantaggio i suoi al 35′. La reazione di Bocalon e soci non è immediata. Proprio l’ex Alessandria, giro di lancette quarantuno, non approfitta di una presa (non proprio plastica) del pipelet Colombi. Ci prendere gusto Malcore. Questa volta il portiere granata risponde picche. Duplice fischio e ventidue contedenti al riposo. Cambia le pedine in campo Bollini nella ripresa. Fuori Rossi e Ricci, poco servito il primo ed evanescente il secondo, dentro Rodriguez e Sprocati. A sorprendere (4′) i centrali difensivi carpigiani, però, è Perico (professione difensore) il cui colpo di testa termina la propria corsa sulla traversa. Sei minuti rispunta il Carpi. La palla calciata dal solito Jelenic non trova nessuno dei compagni all’appuntamento con il raddoppio. Centoventi secondi ed i padroni di casa non mollano la presa per chiudere i conti. Tre in uno (Mbakogu, Poli e Malcore durante la stessa azione) mandano in crisi il traballante pacchetto arretrato campano. Salernitana in crisi, nonostante un buon inizio di secondo tempo, con le forze fresche ancora fuori dalla manovra. A confermalo, minuto sedici, l’incursione dell’ex Juve Stabia e la successiva staffilata di Verna fuori misura. Quando meno te lo aspetti, ecco rifiorire l’undici granata. Uno ad uno a portata di mano. Peccato, davvero peccato, per la mira non ideale di Rodriguez (solitamente un falco sottoporta ed in particolare una volta entrato a gara in corso). Il match si vivacizza. Gli schemi sono saltati. Batti e ribatti da una parte e dell’altra. Sabbione, Malcore e Sprocati i protagonisti (non decisivi). Mentalmente e fisicamente scarichi, i granata tentano di riacciuffare il pareggio attraverso le incursioni dei propri stopper. Bernardini (34′), sostenuto dal cross di Sprocati, non ha dalla sua il conforto della precisione. Poco più tardi sembra fatta per il 2 a 0 del Carpi. Tocco sotto di Mbakogu e Radunovic evita il peggio con un intervento stile uomo ragno. Gol sbagliato, gol subito? Non quando c’è Gatto, poco lesto a deviare in rete a tu per tu con Colombi. La saga degli “orrori” prosegue con Malcore (sempre lui): sfera sull’esterno della rete. L’ultimo tentativo della Salernitana, nel primo dei tre minuti di recupero, è affidato ad Odjer: il suo destro non scalda i guantoni del numero uno biancorosso. Tutti sotto la doccia e appuntamento con il successo ancora una volta rinviato.

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