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Le scuse di Zazzaroni dopo il tweet al vetriolo

Il noto giornalista dopo le accuse lanciate ieri su twitter alla Salernitana, quest'oggi ha pubblicato un post di scuse

Accusa, ritrattazione e scuse pubbliche. Il trittico che ha accompagnato in questa settimana le vicende social di Ivan Zazzaroni ed i suoi sospetti sulla Salernitana. Il noto giornalista sportivo nella giornata di ieri aveva lanciato un tweet sibillino: “Forte il sospetto è che l’accanimento sul Lanciano (procura e Coni mai così celeri) nasca dalla volontà di salvare la Salernitana di Lotito”. Non sono mancate le immediate repliche da parte dei tifosi granata, ma si è mossa anche la Salernitana con la risposta del co-patron Marco Mezzaroma: “Se ha prove concrete di quanto afferma la invito a renderle pubbliche altrimenti meglio tacere. Co-patron Marco Mezzaroma”. Zazzaroni poche ore dopo ha rimosso il tweet, ma sono rimaste impresse le accuse mosse pregne di qualunquismo e populismo. Il giornalista ha poi scelto un altro social per scusarsi con i tifosi granata, scrivendo quindi un lungo post su Facebook.

Salernitana, le anomalie, i sospetti, il chiarimento
Dovevo delle spiegazioni ai tifosi della Salernitana: le avevo giustamente promesse (obbligo professionale); mi auguro che alcuni di loro riportino il contenuto del post ai tanti che ho bloccato sia su Twitter sia su Facebook dopo essere insultato in modo vergognoso (tipico): l’educazione delle curve, il senso del confronto, la rete, la passione, certo.
Premetto alcune cose, per urgenza di correttezza:
1) non conosco i proprietari del Lanciano, l’unico episodio che mi lega a quella squadra resta la partecipazione attiva alla raccolta di denaro (600.000 dollari) per consentire a un giovane calciatore, Lorenzo Costantini, di curarsi negli Stati Uniti per una terribile forma di leucemia. Raccolta riuscita. Purtroppo Lorenzo non ce l’ha fatta.
2) Non ho nulla contro la Salernitana che peraltro seguii con molto interesse e affetto nelle stagioni di Franco Colomba, amico da 40 anni. E amo Salerno, piazza importante e città che trovo bellissima.
Il tweet che mi ha messo contro decine e decine di tifosi, e che ho cancellato per fastidio e una strana forma di rispetto unilaterale dopo una telefonata con Marco Mezzaroma, nasceva da una serie di incredibili anomalie procedurali che definire sospette è il minimo: e di sospetti ho scritto, non di certezze.
Per sommi capi:
1) Tutto nasce dalla restituzione di 3 dei 5 punti di penalizzazione alla Virtus Lanciano (che ne aveva già scontati 2) da parte della commissione d’appello federale.
L’episodio scatena l’inferno con le proteste di Salernitana, Latina e Livorno.
2) In 48 ore la commissione emette le motivazioni (mai successo in passato: i tempi canonici sono i 60 giorni, ricordo che lo scorso anno alla Reggina furono restituiti 8 punti e al Novara 4 senza che la procura intervenisse); la procura apre un altro filone di inchiesta per lo stesso fatto: convocato a Roma il ds del Lanciano Leone, le indagini vengono immediatamente chiuse. Ricordo che non è possibile essere giudicati per lo stesso “reato”.
3) La procura federale fa ricorso al Coni impugnando tutti e 5 i punti contestati.
Anche la procura del Coni, per la prima volta nella storia, impugna la sentenza della Corte Federale. Con questa procedura la FIGC diventerebbe parte in causa. Mai successo.
Tutto questo avviene in meno di una settimana. Avete presente i tempi della giustizia sportiva italiana?
In ultimo, ieri il presidente della Lega di B Abodi decide di spostare la data dei play-out. Mai accaduto. L’anno scorso (2 giugno) lo stesso Abodi scrisse che non avrebbe mai toccato i campionati.
Nel frattempo il sindaco di Lanciano denuncia tutti alla procura della Repubblica.
Ovviamente sono consapevole dei torti arbitrali subiti dalla Salernitana così come dei tanti errori tecnici (succede) commessi dalla dirigenza nell’arco nella stagione.
Mi rendo conto che possa risultarvi impossibile rispondere: ma se foste al posto del Lanciano? Lanciano che ha notevoli responsabilità e che è stato giustamente punito per le sue inadempienze.
Auguro con tutto me stesso alla Salernitana si salvarsi e non solo dalla retrocessione. Non ho attaccato Salerno, ma il sistema calcio Italia.
Ho fatto semplicemente il mio mestiere. Che non è quello di giudice di ballo, peraltro più divertente.
PS. Se avrò scritto delle cazzate, chiederò pubblicamente scusa.

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