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La “Serva Padrona” conquista il pubblico di Campagna: per domani c’è il tutto esaurito

La coraggiosa e bella riscrittura musicale di Antonello Mercurio, su libretto di Gennaro Antonio Federico (messo in musica da Giovan Battista Pergolesi nel 1733), tradotto in napoletano da Antonio D’Alessandro, si presenta al pubblico di Campagna con un nuovo allestimento prodotto da Campagna Creattiva e la compagnia La paranza.

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“La Serva padrona”, l’intermezzo buffo riletto da Antonello Mercurio e con la regia di Pasquale De Cristofaro, piace e il pieno registrato già da oggi per la messa in scena in programma domani (venerdì 24 luglio) nell’ex Convento dei Cappuccini a Campagna ne è la dimostrazione. Non ci sono posti disponibili per entrambe le rappresentazioni, quella delle 19.30 e quella delle 21.30.

La coraggiosa e bella riscrittura musicale di Antonello Mercurio, su libretto di Gennaro Antonio Federico (messo in musica da Giovan Battista Pergolesi nel 1733), tradotto in napoletano da Antonio D’Alessandro, si presenta al pubblico di Campagna con un nuovo allestimento prodotto da Campagna Creattiva e la compagnia La paranza. Si tratta, in realtà, di una partitura completamente nuova – per l’occasione proposta in un’inedita versione per due pianoforti – ricca di suggestioni e atmosfere della migliore tradizione musicale novecentesca. La rappresentazione apre con “un cunto” (prologo) che racconterà la stessa vicenda nei modi e nello stile della cultura popolare, azione che farà da contrappunto alla partitura di Antonello Mercurio.

L’ambientazione è quella che attinge al Novecento: in una provincia napoletana, fascista a modo suo, Uberto, scapolo ricco e allergico al matrimonio, Serpina, la sua serva-padrona capricciosa e intraprendente, e Vespone, muto domestico, vestono nuovi panni senza tradire il libretto di Gennaro Antonio Federico. Venerdì 24 luglio, alle ore 19.30 e in replica alle ore 21.30, nell’ex Convento dei cappuccini in S. Martino a Campagna (ingresso libero) torna “La Serva Padrona”.

In scena domani sera ci saranno Nicola Ciancio (Uberto), Annarita Gemmabella (Serpina), Nando Citarella (Vespone), Alessandro Tedesco (primo mimo), Gabriele Bacco (secondo mimo), Michela Ventre (terzo mimo), Marco De Gennaro e Ernesto Pulignano (pianisti in scena). Direttore di scena, Katja Moscato; maestro alle luci, Maddalena Alfano; costumi di Massimiliano Costabile; luci di Francesco Ferrigno; scenotecnica di Luciano Cappiello; scene e regia, Pasquale De Cristofaro.

“La Serva padrona” è tra gli appuntamenti del festival “’a Chiena Campagna creattiva fra memoria, acqua e fuoco”, realizzato dal Comune di Campagna con il contributo della Regione Campania (evento cofinanziato dal POC Campania 2014-2020 – Linea Strategica 2.4 “Rigenerazione Urbana, Politiche per il Turismo e Cultura”).

GLI ALTRI APPUNTAMENTI. Da domenica 26 a mercoledì 29 luglio la chiesa della Madonna del Carmine ospiterà il Master di chitarra classica tenuto dal M° Gianluigi Giglio. Il tema che gli allievi affronteranno sarà quello dell’interpretazione e prassi del repertorio chitarristico. E proprio l’ultimo giorno, il 29, alle ore 19.30 ci sarà il concerto dei migliori allievi della masterclass.

Venerdì 31 luglio (ore 22) si ritornerà nell’ex convento dei Cappuccini a San Martino per un grande classico del teatro a firma dell’Associazione Teatro dei Dioscuri, “Uomo e galantuomo” di Eduardo De Filippo per la regia di Antonio Caponigro. Sul sottile filo che separa realtà e finzione, passando attraverso la pazzia (per bisogno/fame o per opportunità/etichetta sociale), si gioca questo testo molto particolare di Eduardo. Il tema del doppio la fa da padrone: comicità-drammaticità, attori-personaggi; uomini-galantuomini; nobili-plebei; ricchezza-miseria; verità-menzogna. Sabato 1 agosto l’“epilogo”, come è riportato anche in cartellone, con il concerto di chiusura affidato a Gabriella Aiello e Giuliana De Donno, in programma in piazza Giovanni Palatucci alle ore 22. “D’acqua e sale” è il titolo dell’evento che vuole ricordare le vittime del Covid 19. Se il tema della memoria ha aperto la ripresa del cartellone interrotto per l’emergenza sanitaria, è sempre la memoria a chiuderlo con un appuntamento che è anche il ricordo della ‘festa dell’acqua’, “a chiena che non abbiamo potuto ri-vivere”. Un concerto dedicato al mare, alle culture che unisce, alle storie che lo hanno navigato. Il viaggio musicale si snoda dalle rosse terre di Puglia, dalla Grecia Salentina suo estremo lembo e patria di antiche genti di Grecia, alle coste della Calabria con le sue comunità albanesi, alla catalana Sardegna e all’arabo-andalusa Sicilia.

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