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La rucola della Piana del Sele sarà IGP

I DETTAGLI - L'annuncio di Coldiretti Salerno

La rucola della Piana del Sele sarà IGP grazie a un lungo e accurato lavoro che sta portando alla positiva conclusione dell’iter di registrazione del marchio. Giovedì 14 giugno, alle ore 11.00, presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “G. Fortunato” di Eboli, avrà luogo la riunione di pubblico accertamento per la richiesta di registrazione della denominazione IGP “Rucola della Piana del Sele”, aperta a tutti i soggetti economicamente interessati al prodotto.

Un lavoro portato avanti dall’Associazione per la valorizzazione dei prodotti di quarta gamma della Piana del Sele, presieduta da Vito Busillo. “Si apre un nuovo, importante capitolo per la storia dell’agroalimentare di qualità della nostra provincia – spiega Busillo – il riconoscimento IGP per la Rucola della Piana del Sele significa difesa dell’identità territoriale e della tipicità di un prodotto che negli ultimi dieci anni ha visto aumentare i consumi del 380 per cento, con un fatturato che supera i 50 milioni di euro solo per l’export e una penetrazione del mercato del 65 per cento. La denominazione IGP porterà a ricadute economiche molto positive: le produzioni DOP e IGP in Italia, hanno oggi un valore che si aggira intorno ai 14,8 miliardi alla produzione e 8,4 miliardi per l’export, i più alti di sempre”.

La rucola della Piana del Sele, toccasana per la salute grazie ai suoi ben 17 nutrienti essenziali, si caratterizza per avere foglie larghe (2-5 cm), lunghe (10-25 cm) e ”carnose”, dal gusto tipicamente piccante, sapido e croccante. Qualità che sono la conseguenza delle peculiari caratteristiche di un habitat colturale unico: terreno agrario particolarmente fertile, di natura vulcanico alluvionale, grazie all’azione congiunta del Vesuvio e del fiume Sele, e un clima mediterraneo con parametri microclimatici particolarmente favorevoli, quali la scarsa escursione termica, giorno – notte, le temperature medie più alte rispetto alle altre zone di produzione e l’elevata luminosità diurna. L’insieme di queste caratteristiche assolutamente uniche del sito di coltivazione fa sì che, nella Piana del Sele, si possano ottenere anche dieci raccolti all’anno di rucola di elevata qualità, contro i quattro raccolti annui normalmente ottenuti in altri territori.

La zona di produzione comprende il territorio di Battipaglia, Bellizzi, Eboli, Pontecagnano, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella e Capaccio Paestum.

La rucola della piana del Sele IGP è particolarmente apprezzata in ambito nazionale e la richiesta da parte dei mercati mostra, negli ultimi anni, un trend di crescita del 2-3 per cento annuo con una superficie agricola di circa 3100 ettari e una tendenza all’aumento di circa il 3%. Il comparto è diventato un polo produttivo di livello nazionale per il quale viene stimata una produzione media annua che si aggira intorno alle 110mila tonnellate, pari al 65% della produzione nazionale, assicurata da circa 380 aziende agricole e da 35 imprese che curano la successiva lavorazione e commercializzazione.

La rucola, sin dai tempi dei romani ha avuto grande diffusione come erba delle qualità magiche, utilizzata nei filtri amorosi perché ritenuta afrodisiaca. Nel salernitano, il prodotto risulta presente già nel periodo medievale come si evidenzia nelle opere mediche attribuibili alla Scuola medica salernitana e in particolare a Costantino l’Africano.

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