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La “principesca” Salernitana.. che non ha più paura del lupo

"E c'è un omino piccolo così, che torna sempre tardi da lavorare, e ha un cappello piccolo così, con dentro un sogno da realizzare..."

Alfonso Maria Tartarone

“E c’è un omino piccolo così, che torna sempre tardi da lavorare, e ha un cappello piccolo così, con dentro un sogno da realizzare… guarda come son tranquilla io, anche se attraverso il bosco, con l’aiuto del buon Dio, stando sempre attenta al lupo”, il compianto ed unico Lucio Dalla non verrà di certo a bacchettarci e ci perdonerà per l’accostamento della sua “Attenti al lupo” al derby andato in scena ieri pomeriggio in quel di Avellino. Uno scecheraggio d’emozioni. Del vorrei ma non posso. Del ci credo e non ci credo. Dell’oramai ci arrendiamo. Ed invece, quando meno te lo aspetti (quando il caldo ha lasciato spazio a il classico tempo da lupi), le carte in tavola, pardon in campo, cambiano in uno scocchiar di dita.

Ed ecco trasformarsi, come per incanti, l’omino piccolo così (la Salernitana) in un gigante che attraverso il bosco, ricco di lupi affamati, con dentro un sogno da realizzare (la rimonta che non immagineresti nemmeno lontanamente, appunto). Con l’aiuto del buon Dio, la carica emotiva di ottocento cuori irriducibili, il sostegno della dea bendata e la tranquillità di chi è sempre attento al lupo. Il “Partenio-Lombardi” è un catino infuocato, anche quando il sole cala dietro le verdi montagne. Figuriamoci, poi, quando Kresic e l’ex (non rimpianto, anzi) Laverone spianano la strada del successo ai cugini irpini. Sembra un film già scritto, da un copione condito da tante lacrime e pochi sorrisi. Ma c’è un sogno da realizzare, lontano ventitrè anni, ed un altro faccia a faccia da riscattare: il ko con Kutuzov decisivo allo scadere del tempo regolamentare. Ed il sogno prende forma come d’incanto. Come nelle favole, quelle dal lieto fine. Lo si annusa. Lo si percepisce.

Il tocco di Rodriguez (fortunoso quanto basta, l’assolo di Sprocati ed il piatto destro (quasi come uno strato di congela che invade il “Partenio-Lombardi”) di Minala al minuto novantasei. La storia è riscritta. Questa volta non è il lupo a vagare tranquillo per il bosco. C’è una splendida principessa, quasi centenaria, chiamata Salernitana… che non ha più paura del lupo!

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