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“La primavera sarà come uno spera..”

Tra il ricordo di Pietro Mennea e in mini ciclo di 4 gare in 13 giorni, perchè il futuro può anche essere "adesso"

Marco Rarità

“La primavera sarà come uno spera e io stupido che sono mi nutro d’illusion..” Basterebbe questo e non servirebbe altro. Le note quelle giuste, sotto i colpi dei tamburi, il quadro perfetto per descrivere come corre questa Bersagliera. Romantica resta, nonostante gli anni, tant’è che apre la porta della nuova stagione specchiandosi nel fiume Entella. Non si vede bella ma si piace, che il lunedì fa paura a tutti, eppure. Altri tre punti, prendi e conserva, che come diceva la freccia del Sud: “Per battere il tempo devi soffrire..” e lui il binomio tra Salernitana e sofferenza lo ha conosciuto bene. Sono passati quattro anni da quando Pietro Mennea ha lasciato giocare gli altri su questi 200 metri. Da dg della Salernitana per pochi mesi ha vissuto un mondo lontano da quello che era lui e forse lontano da quello che è il calcio anche oggi. Una “fetta”, chiamiamola così, di storia vissuta che sarebbe sempre opportuno ricordare. E i granata così, ieri si sono presi uno spazio largo tra color che son sospesi, che non è male, anzi. Quattro partite in 13 giorni sono come i 200 metri di Mennea, un mini ciclo fondamentale per sorridere alla salvezza e pianificare, anche perché da “stupido che sono..”.

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