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La prima pietra

La linea sottile tra accusato e pubblica accusa, un film già visto..

L‘alba del giorno dopo è tutt’altro che solare in casa granata, il lungo viaggio in treno ieri si è concluso poco prima della mezzanotte con l’arrivo a Salerno e l’approdo sul pullman, direzione San Gregorio Magno, sede del ritiro “punitivo”. Sotto l’orologio di piazza Vittorio Veneto, come detto, una cinquantina di tifosi erano presenti, quantomeno per guardarli in faccia, nessuna contestazione all’arrivo ma solo qualche parolina, almeno per il momento perchè la tifoseria organizzata invece non starà a guardare e gli ultras si faranno sentire già nel match di sabato contro il Foggia dove sarà inviato un messaggio netto e chiaro ai giocatori ma in particolare alla società.

Sul tavolo verte proprio questo, la linea sottile tra accusato e pubblica accusa, l’opinione generale non intende gettare la croce sul tecnico come di solito avviene in periodi di crisi calcistica. Occhi puntati, invece, sulla programmazione e sulla costruzione di un gruppo che, ancora una volta, dal punto di vista qualitativo non sembra dare garanzie e alternative, tutte le fiches sull’agonismo, l’intensità e quando il “fuoco” è calato questa squadra ha perso colpi.

I numeri sono devastanti dopo la sosta, non si vince dal 10 novembre, 9 gol subiti in 3 partite, negli ultimi due mesi solo il Crotone ha fatto peggio in termini di punti, ma oltre la calcolatrice sono le dinamiche di gioco che preoccupano. Toccherà ai singoli più che al gruppo, aldilà dei pensieri fantasiosi su chi possa remare in direzione contraria alla guida tecnica, per alcuni sarà anche una questione di stimoli che, evidentemente, non vengono trasmessi o non riescono ad essere accesi dal tecnico, questione di feeling come si dice, o di spazi che non vengono concessi per scelte tecniche diverse. L’impressione è che siano finiti gli alibi per i calciatori da parte della società, il ritiro servirà anche e soprattutto a Colantuono per serrare i ranghi, capire chi vuole restare in “barca” e chi invece preferisce cercare altre soluzioni visto che gennaio è alle porte. Per forza di cose, se si vorrà cambiare rotta, la Salernitana è costretta ancora una volta a rivoluzionarsi alla finestra invernale. L’ennesima riparazione al giro di boa per raggiungere quantomeno l’obiettivo dei playoff.

Sarà, intanto, una delle più lunghe settimane della stagione. Il Foggia è alle porte e nel “battesimo” di Colantuono non portò affatto bene lo scorso anno. Nessuno è sicuro del posto, nonostante tutto, neanche il tecnico di Anzio che è stato confermato dalla società ma altre considerazioni potrebbero essere fatte in virtù delle risposte che darà la squadra domenica. Un film già visto, insomma, ma del regista non c’è traccia.

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