Impresa di Pulizia a Salerno

La musica di Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli, protagonista a Cava

La cantante e la pianista si esibiranno durante la serata di domani, ospiti del pub Il Moro

admin

Dove e quando

30/10/2015 - 30/10/2015

Cava de' Tirreni

Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli in una reunion d’eccezione. In duo voce e pianoforte le due eccezionali artiste, amiche nella vita, si rincontrano artisticamente, dopo un po’ di tempo che non suonavano insieme, domani sul palcoscenico del Pub Il Moro di Cava de’ Tirreni (Sa). La loro musica che non è collocata in uno stile ben preciso, perché attinge da tanti generi musicali, jazz, ma anche musica ritmica – indiana, africana, pop – o classica o elettronica o di ricerca, è una musica senza confini, dove il suono e la musica insieme creano emozioni e poesia. Forte valenza improvvisativa, ma anche grandi spazi lirici per la pianista Rita Marcotulli, uniti al suono della voce di Maria Pia De Vito per far “parlare” la musica domani alle ore 22.00 in concerto nelle sale del locale del Borgo Scacciaventi, ospiti della rassegna MoroInJazz che si avvale della direzione artistica di Gaetano Lambiase. La cantante napoletana e la pianista romana si conoscono personalmente e musicalmente da una ventina d’anni, ma solo nel 1994 iniziano a dare forma a dei progetti comuni: con Nauplia esplorano insieme le possibilità di sintesi tra elementi della cultura musicale napoletana, mediterranea, e l’improvvisazione jazz. Consegnato ai solchi dell’omonimo disco, Nauplia è anche la scintilla che fa scoccare la fiamma di un sodalizio artistico destinato a rafforzarsi nel tempo.Le due musiciste si ritroveranno ancora nel ’96 per dare alle stampe Fore paese, un lavoro monografico sulla musica del drammaturgo Raffaele Viviani, e poi in Triboh, altro progetto di “spaesamenti” musicali, dove sono in compagnia del percussionista armeno Arto Tuncboyaciyan. Ognuna delle due musiciste ha percorso negli anni strade differenti, ha arricchito il proprio patrimonio creativo nell’incontro con artisti anche di ambiti non jazzistici, e ha quindi portato nuova linfa e nuove idee all’interno del duo. Il risultato è l’accostamento del vasto patrimonio comune sul piano dell’interplay e del gusto per la ricerca compositiva, con uno sguardo alle possibilità sonore offerte anche dalle nuove tecnologie, utilizzando anche sequenze, suoni “composti” da sovrapposizioni di campionature, stratificazioni ritmiche e vocali, loops creati estemporaneamente dalla sola voce.

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