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“In questo mondo che va a rotoli noi abbiamo dato un segnale”

Friday For Foture, abbiamo ascoltato gli studenti salernitani scesi questa mattina per le strade della città: “Istituzioni ora facciano davvero qualcosa..”

admin

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SALERNO. Sono più di un milione i giovani italiani scesi in 180 piazze italiane oggi. Tra questi, i giovani salernitani non sono stati da meno. Una manifestazione pacifica, una chiamata alla armi, quella fatta da Greta Thunberg che ha ricevuto una risposta forte in tutto il mondo. Si è svolto oggi il terzo sciopero globale per il clima di “Fridays for Future” che ha visto a Salerno un’affluenza mai vista, è stato uno dei cortei più grandi, in termini di numeri e di presenze. I ragazzi scesi in piazza hanno tutti tra i 15 ed i 20 anni, fanno parte di una nuova generazione, quella tecnologia, quella dei tempi veloci e rapidi. Si sono ritrovati in un mondo di plastica. Un’altra generazione, invece, quella dei nonni e genitori, sono nati e cresciuti in un mondo dove la plastica era la novità assoluta. Due mondi diversi che si scontrano oggi a causa dei cambiamenti climatici, propria a causa di quel mondo che va troppo veloce e distrugge senza rendersene conto.

Li abbiamo incontrati, oggi, tutti uniti dal coro che “Non c’è un pianeta B”, pronti a chiedere un freno ed un cambiamento radicale. Alcuni di loro sono al primo anno di liceo, altri all’ultimo. Quelli che hanno voluto parlare ai nostri microfoni sono rappresentanti d’istituto o futuri rappresentanti, parlando a nome di altri e sperando anche in un cambiamento dell’istituzione scolastica.

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Marco Monetti, 17 anni. Istituto Da Procida, Salerno.

“Il motivo per cui siamo scesi in piazza oggi è molto semplice: è un mondo che sta andando a rotoli, non tiene più conto delle esigenze ambientali che, giorno dopo giorno, anche noi stiamo distruggendo. – Queste le parole del giovane 17enne Marco Monetti, rappresentante surrogato dell’Istituto Da Procida di Salerno – Con questo corteo ci siamo rivolti a chi è più grande di noi. Abbiamo deciso di fare le cose in grande per far capire che non stiamo scherzando. Ieri attraverso il consiglio d’istituto abbiamo chiesto di far aderire la nostra scuola ai vari progetti di Plastic free iniziando ad eliminare i vari distributori di acqua, in bottiglie di plastica, presenti all’interno dell’edificio”. 

Marco è un giovane 17enne come tanti altri presenti. La manifestazione, infatti, non aveva solo l’obiettivo di smuovere le coscienze di un governo o delle istituzioni ma dei giovani stessi, dei coetanei che non credono a quello che sta accadendo al mondo. Alla domanda su una possibile “perdita di tempo” o di un’assenza giustifica a scuola, Marco ha risposto così: “Per dimostrare che non è stata una perdita di un giorno di scuola, questa mattina alle 7.30 noi studenti ci siamo riuniti dinanzi alla succursale dell’Istituto Da Procida per pulire la sede stessa. Ci siamo armati di buste e guanti abbiamo pulito l’esterno dell’edificio. I piccoli passi sono importanti, è fondamentale iniziare dal nostro impatto sull’ambiente, e ridurlo”. 

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Giovanni Guariglia, 18 anni. Studente universitario.

“E’ colpa della Toscana”. Questo il messaggio di Giovanni Guariglia, 18enne, ex studente del’Istituto Tasso di Salerno e, oggi, matricola all’Università degli Studi di Salerno. Giovanni, con ironia ha voluto esprimere il suo messaggio che non è riferito a nessun tipo di personalità politica ma un richiamo ad una serie Tv.

“Una goccia non fa l’oceano, tante gocce si. E’ questo il motivo che mi ha spinto a prendere parte al corteo oggi – ha dichiarato Giovanni – E’ il più grande corteo che io abbia mai visto. Questo mio cartellone è un riferimento a “Boris” una serie televisiva. Mi auguro che questo segnale riesca a mobilitare gli animi di tutti. Noi per primi che siamo in piazza dobbiamo essere coerenti con noi stessi. Fondamentale è l’educazione civica di ogni di noi, il mondo è di tutti noi. Le istituzioni devono e possono fare qualcosa”. 

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Allegra Scotti, 17 anni, Istituto Da Vinci-Genovesi, Salerno

 

“Si pensa sempre di più ad un fatto economico che alla vita degli uomini. Siamo scesi in piazza oggi perché c’è qualcosa che non va nel nostro mondo e nella società”.  Il confronto con Allega Scotti, 17enne, è stato più duro e con toni decisamente più seri. Allegra, a nome di tanti altri coetanei ha lottato in questi anni per ritagliare all’interno della scuola uno spazio “green”. “Si parla di Greta Thunberg come quella che ha dato il via a tutto questo. Per me Greta è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dentro di noi c’è sempre stata la consapevolezza di quello che stava accadendo al mondo. Credo ad oggi che all’interno delle scuole non ci sia nessuno che insegni cosa è giusto e cosa è sbagliato. Lo scorso anno all’interno del nostro istituto i rappresentanti si sono attivati per rigenerare il cortile posteriore della scuola creando un “green space”, uno spazio, un giardino attrezzato di tavoli e sedie dove i ragazzi potevano stare. Quest’anno questo spazio è stato chiuso. Questo è il mio ultimo anno e qualcosa alla mia scuola vorrei lasciarla: vorrei far partire la raccolta differenziata ed eliminare i distributori di bottiglie di plastica. Sono le cose che si possono fare, partendo dal nulla, per dare nel nostro piccolo una mano all’ambiente”. 

 

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Luciano Spinelli, 17 anni. Rappresentate del liceo F.Severi di Salerno.

Presente in piazza anche i giovani del liceo scientifico Francesco Severi, a parlare per i suoi coetanei sul motivo che li ha spinti a prendere parte alla manifestazione, è stato Luciano Spinelli, 17 anni e rappresentante d’Istituto.

“Abbiamo deciso di portare questa manifestazione, ancor prima che in strada, all’interno della nostra scuola. – ci racconta Luciano – Pensiamo che questa sia una delle poche e valide iniziative fatte negli ultimi anni, sono dei valori che devono entrare nelle scuole salernitane e italiane. Bisogna attivarsi, il senso del corteo è quello di mandare un messaggio a chi questi provvedimenti per far sì che ci sia un cambiamento li può attuare e cambiare per migliorarsi. Nel momento in cui così tanti ragazzi scelgono di muoversi per un obiettivo comune è quasi un obbligo per le Istituzioni attivarsi”.

In effetti, i migliaia di giovani italiani scesi contemporaneamente oggi in piazza non sono passati inosservati. Circa un’ora fa, in un messaggio sul proprio profilo Instagram, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha scritto: “Sono straordinarie le immagini delle piazze di #fridaysforfuture, con così tanti giovani che partecipano con tale passione. Da parte mia e del Governo c’è il massimo impegno a tradurre questa richiesta di cambiamento in soluzioni concrete. Abbiamo tutti una grande responsabilità.

Un gruppo di giovani, pochi minuti prima della fine del corteo, è salita al Comune di Salerno per incontrare Vincenzo Napoli, il primo cittadino e chiedere di dichiarare emergenza climatica ed ambientale.

“Chiediamo un impegno concreto da parte dell’istituzioni sul piano politico ed economico. Chiediamo al sindaco di dichiarare emergenza climatica ed ambientale. Salerno non si è ancora mossa in questa direzione, ieri lo ha fatto Roma, e in passato anche una scuola a Scampia. Vogliamo che lo faccia anche il Comune di Salerno”. Queste le parole di Simona Rinaldi, studentessa all’Università degli Studi di Salerno. Il sindaco ha accolto la loro proposta che sarà adesso oggetto di studio.

I giovani hanno chiesto un mondo migliore, facendo un mea culpa anche sugli errori che commettono loro stessi ogni giorni. Questa di oggi, sarà ricordata come la manifestazione più grande, da parte di studenti, che ha accolto Salerno. Una generazione che si ritrova in un mondo sempre più proiettato verso il futuro, chiede a gran voce che lo si viva in un mondo migliore.

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