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Il mondo calcistico si è accorto della psicoanalisi dell’Arechi

Che sia uno stadio caldo lo dicevano già ma l'idea di pallone emotivamente démodé dei salernitani ha catturato l'attenzione anche dei radical chic

Marco Rarità

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L’Editoriale | “What a goal” è l’esclamazione del telecronista britannico impegnato nella cronaca di Salernitana-Fiorentina, classica, quasi ciclica ma sempre edificante dal punto di vista emozionale. Poi continua e parla dell’esultanza di Milan Djuric ma usa un termine particolare per dire che si avvicina alla Sud. Dice “inside”, poi prosegue con una risatina, quasi ad enfatizzare il concetto del calciatore che viene “immerso”, la Curva sovrasta le sue parole e lascia spazio ai suoni, poi si concede un quasi confidenziale “no way!” una esclamazione quasi di sorpresa. Così gli occhi dell’Europa calcistica cadono nel vortice dell’Arechi e quel grigio stadio degli anni novanta racconta un’altra Italia pallonara. Ora, se una persona qualsiasi non amasse il calcio essenzialmente come sport e spettacolo troverebbe tutto questo contesto eccessivo, smodato, pretenzioso, per chi è distaccato quasi cringe. L’idea di pallone dei salernitani, romanticamente démodé, ha catturato i riflettori tanto da prendersi la copertina come spesso accade con i trend degli opinionisti radical chic. L’analisi del match, ed è un peccato, quasi passa in subordine. Con il gigante di Tuzla che mette anche Igor nella sua personale collezione di tormentati difensori centrali e Davide Nicola che vive le partite con l’escalation spirituale di Liam Neeson. Quando Bonazzoli riporta la Salernitana in vantaggio, sentite come suona bene, tre settori su quattro cadono in uno stato di catarsi da psicoanalisi, l’eliminazione repentina di tutte le esperienze traumatizzanti registrate nelle ultime 24 ore, la bolletta della luce alle stelle, il mutuo, il fitto, il cronista impegnato nel racconto del match se la ride e dice qualcosa tipo “flip your wig”, che approfondendo pare si tratti di uno slang abbastanza giovanile, letteralmente “capovolgere la parrucca” segnalando una perdita di controllo della situazione. Il resto rientra nelle fredde statistiche di chi si sbatte sulle tabelle salvezza, a proposito, quando si vince ti danno tre punti si?

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