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Il grande artigiano

L'ultimo saluto a Mario Pantaleone

SALERNO | “Siamo da Mario..”. La voce di una donna al telefono, una conversazione lampo, prima del suo arrivo. Questa mattina l’ultimo saluto a Mario Pantaleone, l’uomo che è entrato nelle vite di tanti con la sua professione, coltivata, coccolata, nel corso degli anni. E’ entrato per l’ultima volta nella sua “casa”, la Cappella sconsacrata delle Anime del Purgatorio, i locali dove sorge dal 1868 l’Antica Dolceria Pantaleone. Il feretro dell’artigiano salernitano sotto la pioggia e il silenzio di via dei Mercanti, intorno una comunità intera, quella del centro storico ed oltre, i salernitani che lo hanno conosciuto e sono cresciuti legandosi inevitabilmente alla sua attività. I dolci, tra ricorrenze e Sante domeniche, post pranzo, fanno parte della cultura del nostro territorio, soprattutto ai tempi in cui la famiglia si “costruiva” anche a tavola. C’è poco da girarci intorno, così Mario Pantaleone con la sua Pasticceria era entrato, magari anche per poco, nelle abitudini e nella vita di tante persone. Ricordi, aneddoti, pensieri e perchè no, sapori, che saranno passati nella mente di tanti nella salita di via Duomo dietro al feretro diretto in Cattedrale. Ad accompagnarlo, come sempre, la moglie Antonietta, i figli Giulia e Francesco, i nipoti Alfonso e Lucio e tutti gli altri cari, familiari, amici e conoscenti, anche autorità civili, dal sindaco di Salerno ai consiglieri comunali. Nel silenzio le serrande abbassate dei commercianti del centro storico, quelli che hanno vissuto “braccio a braccio” con la sua attività. Uomo caparbio, deciso, Mario Pantaleone ha sempre creduto nella zona in cui ha messo le radici, anche quando quella parte di centro storico viveva momenti di “abbandono”, ha deciso nel corso degli anni di non cambiare “porto”, non lasciare il suo posto, la Cappella delle Anime del Purgatorio, lì dove è nato il suo primo e piccolo laboratorio che si è esteso nel tempo, portando il nome di Pantaleone anche oltre Salerno. Anche per questo la Cattedrale di San Matteo era stracolma in ogni ordine di posto, l’ultimo saluto a Mario, un grande artigiano salernitano.

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