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Il Duomo di Amalfi si illumina di rosso contro la violenza sulle donne

Si illumina di rosso il Duomo di Amalfi per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Come di consuetudine negli ultimi anni, in occasione della ricorrenza del 25 novembre istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

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Si illumina di rosso il Duomo di Amalfi per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Come di consuetudine negli ultimi anni, in occasione della ricorrenza del 25 novembre istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Il messaggio

L’Amministrazione di Amalfi, guidata dal sindaco Daniele Milano, ha deciso di rinnovare ancora una volta il messaggio contro ogni forma di violenza, di sudditanza psicologica o di sottomissione economica, attraverso il monumento simbolo, la Cattedrale di Sant’Andrea, riconosciuta in tutto il mondo: le arcate, la facciata, le scale si colorano di rosso, in una sintesi visiva dell’urlo del dolore per scardinare le coscienze.

I dati

Secondo i dati presentati dal Ministero degli Interni negli scorsi giorni, dal primo gennaio 2022 al 13 novembre sono 96 le donne uccise in Italia, di cui 84 in ambito familiare affettivo. Di queste, 49 hanno trovato la morte per mano di congiunti, compagni, mariti, ex. Rispetto allo stesso periodo del 2021 diminuisce il numero delle vittime di genere femminile (-7%). Una diminuzione si rileva, inoltre, per gli omicidi di donne commessi in ambito familiare/affettivo, che da 88 passano a 84 (-5%). Rispetto allo stesso periodo del 2021 risulta in flessione sia il numero di omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 65 scendono a 53 (-18%), sia le relative vittime donne, che passano da 59 a 49 (-17%). Circa una donna su tre nel mondo è vittima di violenza.

“Non si può rimanere indifferenti, occorre intervenire con urgenza per arginare qualsiasi forma di maltrattamenti. La prevenzione e il contrasto al femminicidio va realizzata ogni giorno – sottolinea l’Assessore alle Politiche Sociali, Francesca Gargano – La leggera flessione del numero delle vittime nell’ultimo anno non deve arretrare l’azione di sensibilizzazione. Occorre ampliare il sistema di protezione: infatti, se l’ultimo dossier Istat delinea nel 2020 una crescita del servizio di Centri Anti Violenza (CAV) e delle case rifugio, tuttavia denota come queste si concentrino soprattutto al nord. È indispensabile ridurre questo divario che esiste nel Paese”.

Una spirale di violenza

In realtà, secondo i dati della Polizia di Stato sulla violenza nel 2022, il femminicidio sarebbe l’apice di una spirale di violenza che, spesso, si alimenta nello stesso ambiente domestico. Prima di perdere la vita, sono 86 le donne che ogni giorno sono vittime di reati in Italia: un numero di ben quattro volte superiore alle vittime di sesso maschile. Inoltre, nel 35% dei casi gli episodi di maltrattamenti, di violenza sessuale e di stalking avvengono per mano del proprio convivente.

Verso i giovani

«Come afferma Papa Francesco, “non si può ignorare il grido delle vittime di violenza, sintomo di degrado per tutta l’umanità” – insiste l’assessore alla Cultura, Enza Cobalto – Un odio che si amplifica anche tra i giovani attraverso il web e i social network, con episodi di cyberbullismo, revenge porn, sessismo e misoginia online, nella maggior parte dei casi non denunciati.

È indispensabile fornire tutela economica e giuridica a fronte dei maltrattamenti, garantendo soprattutto l’autonomia finanziaria. La carenza di occupazione femminile e la dipendenza economica del partner diventano una forma di ricatto che imprigiona. Come Amministrazione stiamo lavorando alla sensibilizzazione, soprattutto a partire dai giovani, per formare generazioni che si sentano libere, che non abbiano paura di sentirsi giudicate, attive nella società nel rispetto dei diritti umani, a partire dall’uso delle parole. La violenza non ha colori o generi: è violenza e basta e va combattuta ogni giorno».

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