Richiedi la tua pubblicità

Il Comune di Salerno come Materazzi

Era il 9 luglio del 2006...

admin

Era il 9 luglio del 2006. Era domenica, ma non un giorno di mare come i tanti. Quella sera ci giocavamo l’attesa e desiderata finale ai mondiali di calcio contro la Francia. Durante quella partita avvenne un gesto quasi impossibile da dimenticare, celebre nella storia: l’episodio tra Zidane e Materazzi. Nello stesso anno a Salerno venne accesa la prima lampadina d’Artista. Era il 2006 quando l’evento venne inaugurato per la prima volta. Oggi, a distanza di 11 anni, i francesi tornano a dare una “testata” e “provocare” questa volta non l’Italia intera, ma solo Salerno. E allo stesso modo di Materazzi l’intera giunta comunale risponde dando il via libera e continuando sulla propria strada. La delibera “fantasma” quella che per due giorni è “sparita” nel nulla è sbucata fuori, ufficialmente, sul sito del Comune.
Il risultato finale, questa volta, non si deciderà ai calci di rigore, ma è tutto in mano ai giudici del Tar, il prossimo 24 ottobre.
C’è da aggiungere che la decisione non è stata facile, qualora i giudici accogliessero il ricorso della società francese, l’intero evento d’Artista potrebbe non partire. Tant’è che per giorni gli assessori che hanno firmato la delibera si sono stretti in un religioso silenzio. L’hanno fatto senza rispondere alle domande dei giornalisti. “Staccando” il telefono cellulare, ignorando le telefonate, c’è chi ha finto di aver lasciato il telefono in ufficio e chi ha “evaso” le domande. Per circa due giorni nessuno ha dichiarato nulla, tutti sono “scappati” per paura forse di sbilanciarsi o sbilanciare qualche equilibrio.

Sono passati ormai 10 anni dalla prima edizione delle Luci d’Artista, luci che oggi sono considerate tra le più belle d’Europa ed hanno reso Salerno una meta turistica. Oltre il pensiero comune, oltre il disagio del traffico, le Luci d’Artista hanno permesso di far scoprire Salerno in ogni sua piccola bellezza. Non che sia stato facile. Infatti, solo negli ultimi due anni è stato registrato un vero boom di visitatori e turisti anche nei mesi non “natalizi”.
Perdere le “nostre” luminarie significa perdere una fetta di economia necessaria ai tanti commercianti del centro e alle tante associazioni ed Enti che in questi giorni si sono mobilitate, anche per condizionare l’eventuale scelta della giunta comunale e – concedetemelo – dei giudici del Tar.
Sì, condizionare. Usando la stampa. Perchè oltre informare su quel che avviene quotidianamente in città è questo il potere della penna – o in questo caso tastiera – di un giornalista.

Tra meno di 10 giorni ci sarà il confronto finale. Su quel che accadrà molti hanno già le idee ben precise. I salernitani hanno elaborato “due linee” di pensiero. C’è chi pensa alla possibilità di un Natale al “buio” e chi questo problema non se lo pone, perchè “figurati se..”. Ma in casi di incertezza sono proprio i se ed i ma che affliggono i tanti che traggono beneficio da questa iniziativa. Il Comune resta fermo sulla sua decisione. Torneranno le luci sul corso, la ruota panoramica, i pinguini sugli scogli del Lungomare, tornerà la magia della Villa Comunale e l’altissimo albero che, probabilmente, anche quest’anno sarà acceso da un volto noto dello spettacolo. Torneranno i fiumi di turisti. Tornerà quell’atmosfera contraddittoria di amore e odio verso la città in quei tre mesi. Odio di chi, in fondo, è consapevole che non c’è Natale senza luci.

No Signal Service

Commenti

I commenti sono disabilitati.