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I mali del purgatorio

L'Arechi è un limbo, dopo le 16 l'unico palpito della folla sulle chiusure di un argentino, la legge di Murphy non perdona..

Marco Rarità

“Tra color che son sospesi..”

viene da pensare che anche Virgilio si trovasse ieri alle 16:30 in via Allende, magari con un biglietto preso nei distinti e quella sensazione di essere tornato nel limbo. Verna tra le retrovie regala altro grigio ad una giornata nera, perchè come dice la legge di Murphy: “Se qualcosa può andar male, andrà male..”. Perchè il calcio è così, si insinua nelle occasioni perse, quelle di ieri e quelle di Milano, quelle di gennaio. Non prendi il centrocampista? E succede che nella prima settimana dopo il gong del Melià il forzuto Signorelli cede ai malanni muscolari, Ricci “tiene il fermo” e Odjer con Mbaye impatta come nella Wwe. L’impressione è che questa squadra abbia sempre una lacuna da colmare, ieri in difesa, oggi in mediana, nel calcio come nella vita la sfortuna è una componente che si supera con la “fame”, quella sì non dovrebbe mancare mai. Tant’è che nonostante qualche appoggio sbagliato a Terni e qualche errore davanti a Melchiorri, sul prato bagnato dell’Arechi si è preso la folla un gigante boquenses, scivolando nel fango, con qualche macchia e senza paura, l’unica esaltazione dalle 16 in poi. Il calcio è così, non ti perdona niente, anche i volponi lo sanno ma poco importa, com’era quel detto? Sbagliare è umano..

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