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Lineare, delicato, dolce, intramontabile, come il bacio di Klimt..

Marco Rarità

Lineare, delicato, dolce, intramontabile, come il bacio di Klimt, i golfisti lo chiamerebbero putt, una poesia per i romantici di questo sport. E Salerno si sveglia così, ancora abbracciata con i 16 gradi dell’Irpinia dove, dopo le 19:19 molti sono riusciti a vedere il mare. Passionale, raffinato, come il bacio di Hayez, mentre Ardemagni imitava Sampei e D’Angelo rideva in faccia a Moses, Joseph faceva come l’amore di Pirandello, guardò il tempo e rise. E mentre mezza Italia si preparava al derby di Milano, a duecento metri da Scrofeta e Cardalani c’era un mondo da scoprire. C’erano più di 800 anime che viaggiavano su un altro settore, gli occhi e la voce di un popolo molto più grande. E c’era Calvaresi, c’era Kutuzov, c’era Biancolino, Sardo e c’era la rugiada di metà ottobre, tutto in un cassetto, da conservare. Scacco matto urla Joseph, parte una cosa disperata, come se gli amanti di Magritte si togliessero il velo baciandosi sotto la luna, si riducono le distanze, si sentono i Nirvana con Smells like teen spirit, i Guns N’ Roses con Sweet Child O’ Mine, i Queen, i Pink Floyd, stanno tutti al Partenio, uscita Avellino Est dalla Napoli-Canosa. C’è un universo che gira su altre frequenze, c’è sempre stato, si chiama Salernitana: che bacio al tramonto in Irpinia.

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