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Esterni larghi e centrocampo stretto, ecco come gioca Simone Inzaghi

Falso integralista, non esiste solo il 4-3-3: le "sue" Lazio con poco possesso palla e tanti inserimenti

Falso integralista tattico con un 4-3-3 che non è “per sempre e per forza” ma soprattutto motivatore, rinosciuto nell’ultimo mese di lavoro alla Lazio dai leader dello spogliatoio biancoceleste. E’ questo Simone Inzaghi, il primo indiziato alla guida tecnica della Salernitana per la nuova stagione cadetta che partirà tra poco più di 60 giorni. “E’ un allenatore motivato” le parole di Miroslav Klose che proprio quest’anno ha conosciuto “Inzaghino” in giacca e cravatta , parole d’elogio anche da Onazi, Keita e Candreva: “Ci ha trasmesso idee nuove e merita un grande futuro” ha detto l’esterno romano che oggi è uno dei protagonisti della Nazionale guidata da Conte. Ma come gioca Simone Inzaghi? Il modulo prefetito da tecnico di Piacenza è sicuramente il 4-3-3, con variazione tattica 4-3-1-2 con un trequartista classico ad agire dietro le due punte, una mossa adottata soprattutto quando guidava la primavera della Lazio. Pilastro assoluto la difesa a quattro, grande intensità chiesta a centrocampo e lavoro sugli esterni. Proprio quest’ultimi, infatti, sono fondamentali per il gioco di Inzaghi, nella sua esperienza in prima squadra Inzaghi chiedeva a Candreva di restare sempre larghissimo, quasi sulla linea del fallo laterale e sempre molto alto, così come Keita. Il tecnico chiede sempre massima ampiezza alla squadra, dati della “sua” Lazio rispetto a quella di Pioli evidenziano un possesso palla inferiore rispetto alla media ma maggiori verticalizzazioni. In poche parole i calciatori di Inzaghi lavorano più sulla velocità dell’azione in ripartenza e meno fraseggio. I 3 del centrocampo di Inzaghi giocano molto vicini, costringono gli avversari a giocare sugli esterni, un registra e due mediani capaci anche di tagliare in area, così ha sfruttato le caratteristiche di Murgia (con la Primavera) e di Parolo e Onazi con la prima squadra tenendo Biglia centrale. In avanti Inzaghi preferisce giocare con un attaccante “boa” che lavori più sugli inserimenti degli esterni che sulla finalizzazione in area di rigore, lo ha fatto con Klose e con il giovane Rossi che pure ha segnato in Primavera ma non come gli esterni. E’ il caso di Simone Palombi che con Inzaghi è letteralmente esploso da esterno. Lo scorso anno 19 gol in 26 partite, quest’anno 19 gol in 18 partite e 6 assist, numeri che ovviamente non sono una “garanzia” tra i professionisti, con tanti “gioiellini scuola Lazio” che hanno dimostrato di non essere pronti per giocare con la Salernitana. Palombi però, con l’arrivo di Inzaghi potrebbe essere uno dei primi calciatori richiesti dal tecnico, così come Murgia, centrocampista, che stava per raggiungere la squadra granata già a gennaio

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