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Il direttore Melara e Formamentis in strada per dire no all’impianto di compostaggio

La lettera del direttore generale di Formamentis che annuncia la chiusura degli uffici per partecipare alla protesta, Giuseppe Melara auspica una gestione migliore del ciclo dei rifiuti

“Mi chiamo Giuseppe Melara, ho 48 anni e sono un imprenditore. Sono nato e cresciuto a Battipaglia dove, oltre ad aver fondato la mia azienda, ho anche creato una famiglia. Ho due figli che hanno, rispettivamente, 8 e 11 anni. Sono legato alla mia città, tanto da scommetterci sotto il profilo professionale e familiare. Mai come in questo momento mi sento parte di una comunità, uomini e donne che condividono un obiettivo e lottano, fianco a fianco, per perseguirlo. Amiamo la nostra città e intendiamo difenderla”.

Comincia così la lettera di Giuseppe Melara, direttore generale di Formamentis che annuncia la chiusura degli uffici di Fmts nella giornata di domani per partecipare alla protesta legata all’opposizione verso l’impianto di compostaggio. Il direttore Melara auspica una gestione migliore del ciclo dei rifiuti, come si evince dal suo messaggio che riportiamo integralmente:

 

“Quella che immagino e che mi piacerebbe contribuire a costruire, è una città accogliente, che abbia degli spazi aggregativi, adeguatamente organizzati, dedicati a tutti i cittadini. Luoghi dove sviluppare talenti ed aspirazioni, dove ritrovarsi e confrontarsi. Una città che sappia difendere con la forza delle sue eccellenze, la naturale vocazione che la vede rappresentare un distretto della filiera agroalimentare di livello internazionale. Un città che sia parte di un comprensorio intercomunale articolato dove le scelte siano fatte nel rispetto dei singoli componenti, caratterizzato da una visione improntata alla condivisione di oneri ed onori, ricordando sempre che la salute dei cittadini ed il loro benessere devono essere l’obiettivo comune.

Una città dove ogni singolo componente della comunità si senta responsabile delle proprie azioni, a partire da chi getta una carta a terra o non raccoglie le deiezioni dei propri animali per strada fino ad arrivare a chi alimenta l’illegalità e il lavoro nero. Questa è la Battipaglia che sogno io e che, molti come me, sperano di poter realizzare.Una città che, più di ogni altra cosa, non diventi un polo di stoccaggio e trattamento dei rifiuti.

Il vero problema non è la costruzione dell’impianto di compostaggio, quanto tutte le decisioni, assunte in questi anni, che stanno facendo diventare Battipaglia la città dei rifiuti.

Ecco alcuni motivi per i quali sostengo le iniziative e le mobilitazione in corso sul tema.

1. Battipaglia è già un polo di stoccaggio e trattamento dei rifiuti. Con l’impianto di tritovagliatura serviamo già gran parte della provincia di Salerno. Facciamo già la nostra parte.

2. Un impegno formale ed istituzionale del 2002 con il Commissario di Governo prevedeva che nessun altro impianto di trattamento dei rifiuti, oltre quello già esistente, sarebbe stato costruito in città. Gli impegni vanno onorati.

3. A pochi chilometri da Battipaglia esistono già due impianti di compostaggio: uno a Salerno e l’altro a Eboli. Ce ne serve davvero un altro?

4. I quattro impianti privati di trattamento di rifiuti presenti sul territorio comunale, si occupano annualmente di circa 120mila tonnellate di immondizia. Non è già abbastanza?

5. L’area di Battipaglia ha vocazione agricola, turistica ed agroalimentare. Come pensiamo di portare avanti questo impegno strategico se continuiamo ad accumulare rifiuti?

6. Esiste già un grosso problema ambientale che riguarda la città di Battipaglia: le diverse discariche non ancora bonificate, preciso impegno – puntualmente disatteso – preso nel 2002 dall’allora Commissario di Governo.

7. La costruzione di un impianto di compostaggio non porterà la creazione di posti di lavoro. A fronte di persone assunte in quella struttura, ce ne saranno molte altre che il lavoro lo perderanno. Basta pensare all’impatto, anche solo mediatico, che questa storia potrebbe avere. Battipaglia come nuova Terra dei Fuochi striderebbe con Battipaglia patria dell’agricoltura, della quarta gamma e delle specificità agro-alimentari. Le scelte vanno ponderate bene.

Queste sono le motivazioni che, da un punto di vista del tutto personale, mi stanno spingendo a valutare seriamente l’ipotesi di cambiare città per salvaguardare la salute dei miei figli e per assicurare loro una crescita in un ambiente sano da un punto di vista ambientale e culturale.

Quelle che ho elencato, però, sono anche le ragioni per le quali aderisco alle iniziative organizzate per sensibilizzare politica, istituzioni ed opinione pubblica sulla questione. Contestualmente anche i 150 dipendenti e collaboratori di Formamentis, l’azienda che dirigo insieme ai miei soci, avranno la possibilità di partecipare alle iniziative perché la coscienza sociale ed il senso di responsabilità, sono i valori in cui tutti crediamo e che intendiamo promuovere”.

23 Novembre - Formamentis (1)

 

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