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Delocalizzazione delle attività universitarie: interviene la Cisl

La questione è stata discussa nel summit di ieri fra la Cisl Università, l'Unisa e l'azienda ospedaliera "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona"

admin

Ieri mattina, a Fisciano, la Cisl Università ha incontrato i vertici dell’Ateneo di Salerno e dell’Azienda Ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona”.
Al summit erano presenti il prorettore Antonio Piccolo, il direttore generale Attilio Bianchi, il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Nicola Cantone e la delegazione sindacale composta, dal segretario generale Pasquale Passamano, dalla segretaria provinciale Enza Palumbo e dal segretario aziendale Gerardo Pintozzi. I segretari della Cisl hanno chiesto al commissario straordinario e al prorettore un impegno affinché il nuovo atto aziendale determini la delocalizzazione delle attività universitarie dal “Ruggi” di Salerno al presidio ospedaliero “Gaetano Fucito” di Mercato San Severino che dal punto di vista strutturale ben si presta a modello di “piccolo policlinico ospedaliero” e la salvaguardia il presidio ospedaliero di Cava de’ Tirreni laddove lo stesso atto preveda i posti letto per le attività universitarie. “L’idea della delocalizzazione negli anni ha riscosso il consenso dell’attuale Rettore Tommasetti, convinto non solo per la vicinanza logistica con la cittadella della Scienza di Baronissi, ma anche per la possibilità di offrire a tutta la comunità un miglior diritto allo studio”, ha spiegato Passamano. “Da parte del commissario straordinario Cantone, del prorettore Piccolo e del direttore generale Bianchi, rispetto ai contenuti e alla certezza dei tempi per l’invio dell’Atto Aziendale in Regione c’è stata piena disponibilità della nomina dell’Organo di indirizzo e al rinnovo del Protocollo d’Intesa per le attività didattiche, assistenziali e di ricerca, tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Università degli Studi di Salerno”.

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