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Dal “Nesta che verrà” all’Eusepi che arriva, la rivincita di Tuia

Il difensore granata cerca il riscatto dopo tante ombre e poche luci, è pronto a giocare il "suo" derby

Marco Rarità

Un urlo a testa bassa, chiuso nella morsa del gruppo. Così ha festeggiato Alessandro Tuia, tutta l’emozione per la rete siglata a Torre Annunziata, pochi minuti dopo aver sostituito Bocchetti.

Quella palla l’aveva mancata solo una manciata di secondi prima, su quel calcio d’angolo battuto da Andrea Nalini, Tuia è rimasto lì. Tutto di destro, controllo e tiro, il tempo di un breve doppio rimbalzo e poi, senza badare alla forma, ha calciato. Lui che nelle ultime 6 gare aveva “raccolto” in campo solo 11 minuti e da 8 giornate si porta sulle spalle il fardello di due punti persi. Quel rigore, discusso e discutibile, contro la Casertana che lo ha esposto anche a diverse critiche per un intervento considerato, da tanti, “imprudente”.  La settimana dopo la fascia di capitano nello scialbo pari in casa con il Cosenza e poi quel dolore che non ti aspetti.

Risentimento muscolare all’adduttore destro, tanto basta per tenerlo ai margini del campo quattro settimane. Troppo per il ragazzo di Civita Castellaneta cresciuto, sin da piccolo, con le aspettative da “grande”. Vivere ogni stagione come l’anno della consacrazione, con quel quasi beffardo appellativo del “nuovo Nesta” da superare. Nel suo terzo campionato in maglia granata, dopo la promozione in prima divisione, un anno vissuto tra alti e bassi, come quello che sta passando con 16 presenze e poco più di mille minuti giocati.

Nei momenti di luce quel lancio a Lamezia che spalancò la strada al destro vincente di Calil, tanta ombra nella trasferta di Reggio Calabria dove la sua gara durò 14 minuti, un giallo e un rosso, espulso con la Salernitana in vantaggio.

Ora vede il futuro ma anche una parte del suo passato Alessandro Tuia, vuole e può riprendersi la maglia da titolare nel derby col Benevento, uno scontro al vertice che ha già vissuto all’andata. Ritroverà, nella sua metà campo, quel giovane che ha conosciuto nelle giovanili della Lazio.

Umberto Eusepi sarà l’uomo da fermare, così come gli altri, gettandosi alle spalle quell’etichetta da “enfant prodige”, urlando di gioia e lasciandosi chiudere nella morsa del gruppo.

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