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Crespo rivede i granata dopo quasi 17 anni, quando la Sud lo stregò..

La storia di un incrocio tra il "valdanito" e la Salernitana, il racconto di una rincorsa..

Marco Rarità

Il “valdanito” prende la rincorsa e… comincia così, anzi finisce quello che c’è da raccontare. E’ una storia lunga quasi 17 anni, la storia di un ragazzone nato nei sobborghi a Nord di Buenos Aires, lì dove palleggi prima di imparare a camminare. Ma il calcio ha infinite platee, quelle dove ti senti padrone della scena ed altre, dove non decidi neanche come e dove mettere i piedi. Hernan sì, il granata se lo ricorderà così. Era una domenica, neanche tanto calda, il 21 febbraio del 1999, il principe degli stadi bollente con oltre 44mila spettatori, neanche lo spazio per uno spillo. Era Salernitana-Parma, match con gli occhi di un altro calcio, di un’altra serie A.

I ducali di Malesani giganti ai vertici, i granata giocano la loro partita. Passata la mezz’ora Enrico Chiesa batte un angolo, Pierluigi Collina vede Monaco che insegue l’argentino, si toccano, il 9 cade, lui fischia.. è calcio di rigore. Hernan si batte la mano sul petto, strappa il pallone dalle braccia di Fuser e dice: “aspetta che lo batto io”. Passano pochi minuti, posiziona il pallone però si ferma. Davanti a lui c’è Ivan ma dietro c’è un muro, e il fatto che sia dietro è solo un particolare.

A Nord di Buonos Aires avrà pensato, sì.. il calcio pure lo vivono così. Prende il respiro e parte a passi lunghi e ben distesi, uno, due e tre.. bam! Ivan la prende e fa esplodere l’Arechi. Hernan prende fiato, a bocca aperta come senza ossigeno, come dopo una lunga immersione, si gira verso il centro del campo e poi di nuovo verso la Sud, gli scappa un mezzo sorriso. I crociati segneranno neanche 10 minuti dopo e quella partita i granata non la prenderanno più.. una storia vecchia, anche troppo.. quasi 17 anni, il “valdanito” prende la rincorsa e..

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